Il corpo, di suo, è un’ipotesi. Un azzardo teoretico. Talvolta, un fiotto di anarchiche arterie. Lo dice la Scienza virologica, da quando ha preso congedo dall’illuministico sentire per tramutare in scaltra superstizione. Di chiara marca Giucascasellica. Lo dice in tv, che, al contrario, risulta essere, tra le superstizioni, quella più scientifica. Ne è prova inconfutabile il Cuccarinismolorellico. Per definitiva capacità assertiva.
Dal suo canto, il virus, dal corpo esiguo, è ciò che di esso si pensa, fa pastetta con lo sguardo di chi lo attraversa. Cosicché, spodestato da ogni sovranità oggettiva, degrada in “punto di vista.” Non a caso, brusaferrici, gallici, burionici e ricciardiani lo sfottono ogni giorno, derubricandolo a Opinione. Si fa strada, però, a tratti, una sorta di riconoscimento del Covid, che gli conferisce una qualche autorevolezza ontologica. “State a casa e lavatevi le mani- raccomanda Lopalco- perché lui c’è e resiste. Non così le canzoni di Marco Carta.” Un figurone spaziale per tutto il cuccuzzaro accademico, che riesce a scalzare persino l’apodittica affermazione di Gianni Bella “Sei quello che sei”, declinata in tempi non sospetti.
Ad ogni buon conto, la Scienza ha sin qui dispiegato tutta la sua potenza di fuoco, comprensiva di Darwin, Pasteur, Madame Curie, Pace, Panzeri e Pilat, per suggerirci di non escludere il polpastrello dalla bonifica detergente di Felce Azzurra al cuore di mirtillo. Anche se taluno propende per Palmolive saponato d’Orchidea. Tra questi, la Capua, che appare, di martedì, solo di martedì, a benzinai, meccanici tornitori, logopediste e impiegati di concetto, a differenza della Madonna, notoriamente poco interclassista, la cui giurisdizione è circoscritta ancora ai pastorelli di Bernardette. Intanto, dal suo proscenio, Pregliasco rassicura:” Qui si tratta solo di sequestrarvi corpi e anime, di prendere in ostaggio il ritmo godereccio di ogni ventre. Occorre sorvegliare e punire sentimenti, desideri, colpi di testa degli arti inferiori. Improvvise insubordinazioni delle rotule. Bisogna inibirne l’espansione ai posti di blocco. Perché non sbrachino oltre la gabbia. Ergo, fate i bravi o saranno cazzi! Siamo i microfisici del Potere. Michel Foucault e Mario Merola( estensore dell’Opera Omnia “Carcerato”) ci avevano sgamato anzitempo.”
Insomma, siamo all’empirismo de noantri. All’episteme del ballatoio. Con la sua nutritissima task force febbrilmente pensosa, lungo l’impervio succedersi di scontri e diatribe. Di contro, la monocratica Strizza. Che non indice riunioni e se ne fotte delle scuole di pensiero. Tantomeno, convoca corpi intermedi. Ci fa cagare sotto, a prescindere da ogni procedura assembleare. La Paura si è fatta Verbo in luogo della Scienza, che le ha ceduto in “comodato d’uso” tutte le sue falangi armate. Tutte le sue guarnigioni. Perché divulghino presso le nostre vite l’unica ragionevolezza illuministica di questo tempo: il sentimento primario della Strizza. Che, al contrario del Corpo, è ben più di un’ipotesi. Sparge tracce ed indizi. Tra Lopalco e realtà!