“Quel ciak con Ridley Scott e Kevin Spacey..”

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Occhi profondi e sorriso da bravo ragazzo, Francesco Bomenuto è un artista con i piedi per terra e una vita sana, senza follie da attore in ascesa. Volto noto delle fiction e serie tv italiane come Il paradiso delle signore e Solo 2, Bomenuto è anche in prima linea nella solidarietà: sostiene, infatti, la Campagna raccolta fondi della Fondazione Valter Longo a supporto degli ospedali italiani attualmente in grave difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus. L’attore di origini calabresi si racconta a OFF.

Francesco, attualmente a quale progetto ti stai dedicando?

Ho un progetto cinematografico che sarebbe dovuto partire il prossimo giugno in Spagna, oltre ad una serie italiana, ma al momento è tutto in stand-by per via del Coronavirus. Mi auguro che la situazione migliori e che si ritorni al più presto alla normalità.

Come nasce la tua passione per il mondo dello spettacolo?

Recitare è una passione che ho fin da bambino. Invece di andare a giocare con i miei amici rimanevo a casa a guardare i film di Totò ed Alberto Sordi: conoscevo a memoria anche le battute, ho ancora il ricordo di me a fine serata, in piedi sul tavolo, a recitare le scene dei film che avevo visto poche ore prima. Quando mi chiedevano: “Cosa farai da grande?”, io rispondevo: “L’attore”.

Durante il tuo percorso professionale ti sei mai detto: “Ma chi me lo ha fatto fare?”

Non sono mancati i momenti di sconforto e di delusione dopo provini andati male e porte sbattute in faccia. Resti svuotato quando arrivi ad un ‘callback’ finale dopo quattro provini e non vieni selezionato, però amo il mio lavoro e, superato quel secondo di amarezza, accetto sia le cose belle che quelle meno belle. D’altronde le più incantevoli e lunghe storie d’amore sono quelle nelle quali si è disposti anche a “subire”. Quindi mi rialzo e riparto più determinato di prima.

Nei momenti più complicati, chi o cosa ti ha dato la forza per andare avanti?

Diciamo che sono un calabrese “doc” molto testardo e quindi cerco sempre di risolvere le cose da solo. Non mi è mai piaciuto vincere facile, ma ovviamente so che posso sempre far affidamento sulla mia famiglia. Ho un bellissimo rapporto con loro e sono sempre lì pronti a supportarmi e sostenermi.

Il luogo comune che proprio non sopporti del mondo dello spettacolo?

Quando sento dire “Vabbè ma tanto mica è un lavoro”…. vado su tutte le furie. Chi non conosce la vera realtà che sta dietro a quell’ora e mezza di film o a quei dieci episodi di una serie tv, non sa quanto lavoro, fatica e studio ci siano dietro. Anche perché ogni volta è una sfida diversa: cambiano i personaggi da interpretare e le storie, devi sempre essere pronto. Quando si interpreta un ruolo, soprattutto se si tratta di film biografici o storici o ancora che riproducono vicende attuali, non si impara a memoria solo il copione e le battute ma anche il vissuto di quel personaggio ed il suo contesto storico, politico e sociale.

Il prossimo step della tua carriera che ti piacerebbe raggiungere?

Credo che il desiderio di ogni attore sia sempre quello di trovare nuovi progetti interessanti, di qualità e con i migliori registi. Attualmente sto anche lavorando ad un cortometraggio di cui mi piacerebbe curarne la regia. Staremo a vedere… sono molto positivo.

L’episodio OFF della tua carriera?

Una cosa divertente mi è capitata durante le riprese del film Tutti i soldi del mondo diretto da Ridley Scott. Era il primo giorno di set e mi accompagnarono per girare la prima scena. Aspettai accanto ad un signore molto anziano in attesa del primo ciak e iniziammo a parlare del più e del meno. Ad un certo punto si avvicinò il regista e mi disse: “Francesco, ti presento Kevin Spacey ”. Nel film interpretava il ruolo di un settantenne e quindi era stato invecchiato con il trucco: stavo parlando con uno degli attori che più stimo al mondo e non l’avevo capito ! La cosa che mi ha stupito di più è stata l’estrema semplicità e umiltà di un “mostro sacro” del cinema internazionale.