Ed ora torniamo a “Platonopoli”, la Città di Platone

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Francesco La Manno e Andrea Scarabelli sono i curatori rispettivamente della prefazione e dell’introduzione all’antologia di saggi di Alexandr Dugin, uno dei più influenti pensatori e commentatori politici della Russia post sovietica, raccolti sotto l’egida del platonismo politico, ora in libreria grazie ad AGA Editore di Milano (Alexandr Dugin, Platonismo politico, 185 pagine, 18 euro, febbraio 2020).

Dugin, che si sta aprendo un varco anche nel dibattito culturale italiano, è un filosofo visionario che agisce nel pieno della crisi, o meglio della catastrofe, preannunciata dalle “voci nel deserto” di Jünger, Guénon, Evola, Spengler e Nietzsche e oggi incarnata nella “Diabolopoli” postmoderna, l’anti-polis della scissione uomo/Stato.

Come superare la crisi? Ripartendo da Platone, precisamente da quella analogia tra uomo e società tematizzata nell’opera La Repubblica. Ecco allora l’esigenza di un ritorno alla Città Sacra degli Antichi, l’axis mundi fra Terra e Cielo, dove la concezione del potere si fonda su una visione sacrale: l’ordinamento globalistico dei (dis)valori demo-liberali è (marxianamente, aggiungeremmo noi) solo una sovrastruttura da superare per giungere al cuore di “Platonopoli” fra Terra e Cielo.

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