Macché populismo, l’Europa dei Popoli è sano buonsenso

0
#Populeconomy. L’economia per le persone e non per le élites finanziarie
Foto di TeeFarm da Pixabay

Con #Populeconomy. L’economia per le persone e non per le élites finanziarie (La Meta Serale, pagg. 121, €19) Francesco Paolo Capone, segretario generale Ugl, mette nero su bianco le critiche alle massicce dosi di austerità imposte dall’Europa per sterilizzare la crisi.

Crisi figlia di tante crisi, ma tutte ancora da ammettere. Un pamphlet scritto per ripensare il sindacato fuori dalla saccenteria passatista di un mondo in evidente crisi d’identità e per questo incapace di comprendere le sofferenze delle periferie globali.

#Populeconomy. L’economia per le persone e non per le élites finanziarie

«Capone – scrive Matteo Salvini nella prefazione – ricerca sì le cause, ma soprattutto le collega e su ogni tematica propone una soluzione. Osa scostare il sipario dietro i titoli dei giornali. Non si accontenta del punto di vista parziale di un sindacato da sempre lontano dalle logiche tradizionali del conflitto tra le classi».

Erede della Cisnal, storica sigla vicina all’Msi, l’Ugl vive da sempre una condizione eretica. Tuttavia, il provenire da «posizioni altre» le consente oggi di avere le carte in regola –  il sogno «dell’Europa dei popoli» – per affrontare delle sfide che, per forza di cose, hanno ormai estensioni continentali. L’obiettivo è di rimettere al centro dell’agenda degli Stati il welfare. Quindi lavoro, sicurezza ed equità. Populismo? «No, buonsenso».