Nell’inferno con…Perfidia: Matteo Salvini, in vista delle elezioni regionali in Calabria, ospite dello speciale Perfida di Antonella Grippo, in onda su LaC Tv, ha dato al pubblico un’inedita immagine di sè.
Politica ma non solo. Per usare le parole della stessa Grippo, è stata un’intervista “cazzuta e molto divertente“, che ha visto un Salvini ironico inginocchiarsi al “confessionale”: nella sceneggiatura del programma Perfidia, unico nel suo genere per stilemi, vocazioni letterarie e blasfemie, il confessionale è il momento topico in cui l’ospite politico, inginocchiandosi, confessa i propri peccati a Sua Santità “El Diablo”, alias Antonella Grippo.
Un fuoco di fila di domande da parte della Grippo, dove vengono toccate tematiche anche filosofico/simbolico, come nello stile dell’autrice e giornalista: simboli come il corpo del leader, oggetto di culto del popolo che genera un nuovo paganesimo,macchina di mobilitazione del consenso.
O quella “animalità” della politica, le pulsioni tribali che i detrattori gli contestano (la famosa “pancia del paese”) con annessa domanda sul concetto-simbolo di popolo.
Ma è inginocchiato al confessionale che Matteo Salvini, per merito della “diabolica” Antonella Grippo, fa alcuni outing, su se stesso (“In 46 anni ne avrò dette tante di bugie…ma mai in politica”), sul Cav (“E’ sempre sul pezzo!”) e su Renzi (“Onestamente non gli invidio niente!”).
E poi, e poi…Monsignor Galantino ha “scomunicato” Salvini, quindi il leader della Lega l’anima poteva salvarla solo a “Perfidia”!
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