Non è un caso che il Poema di Fiume di Filippo Tommaso Marinetti (Eclettica, 2019, 108 pagine, 13,00 euro), rimasto inedito sino ad oggi, sia stato pubblicato per la prima volta proprio in occasione dei cento anni della celebre impresa di Gabriele d’Annunzio. Un’opera inconclusa, ma estremamente godibile, che Marinetti ha scritto nel tipico stile dei futuristi, senza punteggiature o interruzioni, facendone un testo potente e veloce, pieno di carnalità. Qui racconta l’impresa fiumana, dagli eventi prima del 12 settembre 1919 all’entrata di d’Annunzio a Fiume, fino al tragico epilogo con il Natale di Sangue. L’importanza del poema è dovuta anche al fatto che esso racconta il legame tra due uomini, d’Annunzio e Marinetti, accomunati dall’amor di patria e dalla lotta per la libertà. Il volume presenta inoltre due saggi del sociologo Guerino Nuccio Bovalino e del drammaturgo Emanuele Merlino, il quale ci racconta che il Poema di Fiume, conservato finora nell’archivio di Marinetti negli Stati Uniti, è stato pubblicato grazie all’apporto della nipote Francesca Barbi Marinetti.
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