Dopo una lunga e trionfale tournée in giro per l’Italia con lo spettacolo teatrale “Non mi hai più detto ti amo”, è pronta per il cinema e per la televisione. Raffaella Camarda, che di recente ha vinto un premio come “attrice rivelazione del 2019” alle Giornate del Cinema Lucano, si racconta a OFF.
Raffaella, come stai trascorrendo l’estate?
La prima parte l’ho dedicata al lavoro, ora mi sto ricaricando. E per ricaricarmi abbino lunghe passeggiate a cavallo in montagna e immersioni al mare. In poche parole a contatto con ciò che amo di più: la mia famiglia, gli amici, lo sport e la natura.
A quali progetti ti stai dedicando?
Come ho detto tante volte, credo molto in una forte preparazione e sono arrivata in un momento in cui vorrei navigare nuovi mari. E passare dal mio amato teatro a cinema e TV. Direi che questo è già un bel progetto sul quale sto lavorando perché odio farmi trovare impreparata quindi sto costruendo in questa direzione.
Come nasce la tua passione per il mondo dello spettacolo?
Nasce a sette anni durante un corso di recitazione che iniziai perché una mia compagna di classe si era iscritta e mi chiese di andare con lei.
Durante il tuo percorso professionale ti sei mai detta “Ma chi me lo ha fatto fare?”
Sinceramente? No. Non nascondo che ci sono momenti di sconforto ma credo che in qualsiasi ambito insieme ai lati positivi ci siano lati negativi quindi nel momento in cui ho la fortuna di poter fare ciò che mi piace li accetto entrambi.
Nei momenti più complicati, chi o cosa ti ha dato la forza per andare avanti?
Sicuramente la mia famiglia. In primis mio nonno e l’insegnamento più grande che potesse lasciarmi cioè quello di non arrendermi mai, di cadere, imparare, rialzarmi e andare avanti rispettando i miei valori e quelli degli altri.
Il luogo comune che proprio non sopporti del mondo dello spettacolo?
Che bisogna scendere a compromessi o non si va avanti. E non parlo solo di compromessi a sfondo sessuale, che comunque ci tengo a precisare che da un punto di vista di fattispecie legale sarebbe più corretto parlare di abuso di potere che non di molestia, ma anche di raccomandazioni e affini. Certi meccanismi accadono in ogni ambito, non sono prerogativa del mondo dello spettacolo. E con questo non li sto legittimando, sono assolutamente da condannare ma vorrei ricordare che siamo tutti esseri pensanti e possiamo scegliere che strada prendere. La via più breve o la via più lunga ma sicuramente la più bella.
Il prossimo step della tua carriera che ti piacerebbe raggiungere?
Senza dubbio il grande schermo francese.
L’episodio OFF della tua carriera?
I provini per lo spettacolo “Non mi hai più detto ti amo”. Quella mattina c’erano 450 attori davanti al Teatro Brancaccino di Roma, in attesa del casting. Lo fecero vedere al Tg5. Appena vidi le immagini chiamai un mio collega nonché miglior amico per dirgli che non ci sarei andata perché sicuramente avevano già i ruoli e doveva essere un modo per fare pubblicità allo spettacolo. Lui mi convinse ad andare a fargli compagnia e alla fine dopo 9 ore di attesa feci il provino. Arrivai alle 11 feci il provino alle 20. Dopo diversi cal back, quel ruolo fu proprio il mio. Il regista Gabriele Pignotta, Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia, insieme alla produzione, fecero 20 ore di casting per poter assicurare la possibilità di un provino a tutti i giovani attori quel giorno. E questo dimostra che certi luoghi comuni del mondo dello spettacolo vanno sfatati. E che se ci si va con meno aspettative ai provini si rischia addirittura di vincerli.