La commedia plautina Casina è trasformata in un allestimento meta-teatrale da Sergio Ammirata per festeggiare la cinquantesima stagione estiva del suggestivo Anfiteatro della Quercia del Tasso che si trova lungo la Passeggiata del Gianicolo, in un luogo di sapore squisitamente romano, da cui si gode uno splendido panorama notturno della Capitale.
Fino al 3 settembre è in replica uno spettacolo che mette in gioco la compagnia attraverso i meccanismi più scoperti del teatro nel teatro. Il testo latino ha ispirato Machiavelli, Cecchi, Della Porta, Dolce, fra i letterati italiani, ma anche il cinema.
La storia della trovatella, Casina, allevata da Lisidamo e dalla moglie Cleostrata, è qui recitata scopertamente con l’energica e rigorosa Francesca di Meglio nei panni di Trottola che svolge però anche la funzione del suggeritore.
Sergio Ammirata è il protagonista Lisidamo, l’anziano divorato dall’amore per Casina, che lo rende pure rivale del figlio Eutinico. L’interpretazione punta sui vuoti di memoria dell’attore che salta le battute o le trasforma in fraintendimenti esilaranti dei suggerimenti ricevuti. La trama si sviluppa, come di consueto nella macchina scenica plautina, qui raddoppiata dalle dinamiche del rapporto fra attori e personaggi, con beffe, travestimenti e colpi di scena. Dapprima la ragazza contesa viene assegnata in sorte e poi si prepara un matrimonio con una finta Casina fino a prendersi beffa del desiderio incontenibile di Lisidamo che troverà nell’alcova un uomo invece della leggiadra fanciulla. Si chiude con l’agnizione finale in cui Casina ritrova i genitori che credeva di aver perduto.
Diverte Elisabetta Centore in Cleostrata, si nota per eleganza e umorismo Hélène Olivi Borghese in Pardalisca e convince Tania Lettieri in Mirrina.
Completano il cast, nel rispetto dei ruoli e in un visibile affiatamento, Vittorio Aparo, Amedeo D’Amico, Enrico Pozzi e Maurizio Ranieri, con scene e costumi di Clara Surro e musiche a cura di Pasquale Citera.