In scena dal 26 marzo al 14 aprile presso il Teatro Roma di via Umbertide 3, lo spettacolo I signori Barbablu, per la regia di Silvio Giordani. Una commedia scritta da Gerald Verner, autore londinese del Novecento firma di oltre 120 romanzi tradotti in più di 35 lingue e riproposta ai giorni nostri.
Sul palco si alterneranno Pietro Longhi, Miriam Mesturino, Lucia Ricalzone, Maria Cristina Gionta e Pierfrancesco Mazzoni, ad interpretare le vicende di una coppia di sposi novelli e di alcuni bizzarri personaggi che li accompagnano nella loro luna di miele.
Due individui non più giovanissimi, un colpo di fulmine e un matrimonio impulsivo, frutto più dell’emozione del momento che di una decisione ponderata e consapevole maturata sulla base di una profonda conoscenza. Un viaggio di nozze in un cottage immerso nel bosco, lontano da luoghi abitati e da altre forme di vita… con qualche piccola eccezione.
Questo lo sfondo di una rappresentazione che passo dopo passo racconta i dettagli di una conoscenza, di una convivenza scelta ma forzata dall’isolamento della più recondita campagna inglese, delle mille sfumature nell’essere di ciascuno di noi e del modo in cui distanza e prossimità influiscono sulla nostra percezione dell’altro.
Non si finisce mai di conoscere una persona, vero, ma questi (non più) giovani sposi non avevano probabilmente nemmeno iniziato a farlo prima di scegliere di convogliare a nozze per sempre. E così un matrimonio che si prospettava felice si avvia a diventare una trappola “mortale”.
In questo già precario contesto, si inseriscono la premurosa e fin troppo presente padrona del cottage, un medico dall’aspetto e dai modi ambigui ed una servetta apparentemente tonta ma che forse tanto tonta non è. Bastano poche battute iniziali e niente sembra più essere come appare: dietro sorrisi, carezze, sguardi languidi e premure, potrebbe nascondersi l’esatto contrario di ogni cosa.
Uno spettacolo ricco di soprese e colpi di scena che racconta le difficoltà dei rapporti tra esseri umani, inevitabilmente intensificati dall’isolamento.