SanteVisioni: a Napoli sulla tomba di…Dracula

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Vlad Tepes, detto Dracula – olio su tela, 60×50 cm – Kunsthistorisches Museum, Vienna – in deposito presso il Castello di Ambras, Innsbruck

Pare che Dracula sia sepolto nel centro storico di Napoli, nel chiostro del complesso di Santa Maria la Nova.

Vlan Dracul III, principe di Valacchia, anche detto “Tepes” (“L’Impalatore”), reso leggendario dal romanzo gotico di Bram Stoker, fu per tre volte voivoda di Valacchia, nel 1448, dal 1456 al 1462 e infine nel 1476 e la sua reputazione di uomo sanguinario e crudele si sparse non solo nel Sacro Romano Impero ma in tutta Europa.

I misteri sul luogo della sua sepoltura sono tanti.

Nel 2014 i fratelli Glinni -Giandomenico, ricercatore a Tallinn e Raffaello, studioso di storia- e il direttore scientifico del museo delle Antiche Genti, Nicola Barbatelli, hanno portato avanti alcuni studi sulla principessa Maria Balsa che, secondo quanto emerso, sarebbe la figlia di Vlad III.

Nel 1476 il conte Dracula morì durante una battaglia contro i turchi.

Una delle sue figlie, Maria, venne portata nel Regno di Napoli e adottata all’età di sette anni.

Una strana casualità è che Vlad III appartenesse all’Ordine del Dragone, come il re di Napoli Ferrante I, conosciuto come Ferdinando I d’Aragona.

In romeno dracul viene tradotto con “diavolo” e sembra calzare con la fama del personaggio, ma andrebbe tradotto anche con “Dragone”, nome che Vlad III ereditò da suo padre che, come lui, faceva parte del suddetto Ordine.

Maria Balsa, sua figlia, ormai adulta, sposò un nobile napoletano della famiglia Ferrillo.

Dalle ricerche sembra che Vlad III non morì in battaglia ma, imprigionato dai turchi a Costantinopoli, fu riscattato da Maria e condotto in Italia.

Alla sua morte fu tumulato nel sepolcro di Matteo Ferrillo, padre di Giacomo Alfonso Ferrillo, marito di Maria, ora nel chiostro di Santa Maria la Nova.

Il marmo è pieno di riferimenti al conte Dracula: il blasone che fuse gli stemmi delle famiglie Blasa e Ferrillo presenta un drago e le due sfingi contrapposte, emblema della città di Tebe, dagli egizi chiamata “Tepe”, alluderebbero al nome del conte Vlad “Tepes”. Il simbolismo della tomba riconduce proprio a DRACUL TEPES.

È inoltre presente un epitaffio, nella cappella interna che si trova precisamente dietro il sepolcro che reca delle iscrizioni in una lingua al momento sconosciuta.