Psicologo di professione e musicista di nascita, Marco Moraca ha debuttato come solista con il concept album Nuove Prospettive: «nasce dalla volontà di chiudere un cerchio e mettere un punto definitivo ad una fase intensissima della mia vita, ovvero quella dei miei quarant’anni».
A dodici anni ha iniziato a suonare la chitarra. «Da quel momento la musica è stata sempre un porto sicuro e un volano per incontri, viaggi, esperienze e condivisioni», dice.
Dopo poco, a quattordici anni, scriveva canzoni. «E’ da allora che sognavo di vedere un mio disco nei negozi».
In realtà ad un album aveva già lavorato: Fibrillazione Atriale, registrato con il padre, anche lui medico cantautore.
«Da bambino era il mio eroe. Scriveva canzoni e molte le scrisse per farmi canticchiare con lui. A undici anni mi portò persino a vedere Paul McCartney a Milano».
I Beatles sono ritornati nella sua vita nel 2005, quando, grazie al progetto Back To The Beatles, si è guadagnato una session di registrazione negli Abbey Road Studios di Londra.
Qui in Italia ha calcato il palco del Teatro Ariston, tra i finalisti di Sanremo Giovani, fino a quest’album in cui si presenta facendo incontrare l’anima di musicista e quella di psicologo.
«Ironizzo sulla mia professione e nel video dell’omonimo singolo impersono un paziente che va dallo psicologo credendo di non essere “normale”; ma capisce in fretta che la normalità è un concetto piuttosto soggettivo e che frequentemente la natura delle nostre difficoltà o frustrazioni nasce dall’incapacità di essere ciò che siamo, dalla paura di guardarci dentro. Molto spesso nascondiamo parti di noi che sono nettamente migliori di quelle che proponiamo al mondo esterno».
Il dottor Moraca anticipa, infine, che sta già scrivendo nuove canzoni: «Potrebbero finire in un nuovo album per il 2020».
Nel frattempo potremo ascoltarlo dal vivo: la prima data del tour sarà nella sua Pavia il 10 gennaio.