Valerio Orlandini: paesaggi sonori fra videoarte e poesia

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Valerio Orlandini è un musicista fiorentino attivo dal 2005 nell’area della musica sperimentale.

Con il suo progetto di esordio Symbiosis (tuttora attivo) ha esplorato la musica ambient più meditativa, con una predilezione per le atmosfere invernali e i suoni rarefatti.

Nel 2007 inizia a comporre brani di matrice dark ambient e industrial utilizzando il suo vero nome: ciò gli permette di non restare legato a un immaginario e uno stile che un progetto specifico necessariamente reca con sé.

Si avvicina poi a sonorità più cupe e dal taglio quasi cinematografico, iniziando ad unire la musica ad altre forme espressive, in particolare la poesia– con testi suoi originali- e la videoarte, collaborando anche con altri autori.

L’idea, che traspone anche dal vivo, è quella di dare vita a un intero mondo: sta poi al visitatore decidere se immergervisi completamente o soffermarsi su uno solo degli aspetti proposti.

I primi anni del percorso di Orlandini sono stati dedicati soprattutto alla produzione discografica e a collaborazioni con musicisti di diversa estrazione, mentre successivamente si è dedicato alle performance dal vivo, sempre diverse a seconda del luogo e del pubblico, e alla ricerca sonora sul campo, con un attenzione particolare ai paesaggi sonori e ai suoni ambientali.

Orlandini dichiara: «Mi sono avvicinato alla musica elettroacustica, sperimentando con sorgenti di suono concrete e di sintesi e cercando di non lasciarle mai separate da una parallela riscoperta della melodia e dell’armonia tradizionale. Tutto questo senza mai dimenticare la mia passione per il black metal, che in modo diretto o indiretto ha spesso influenzato i suoni o il modo di comporre in molti miei lavori. Negli ultimi anni ho avuto la possibilità di proporre alcune mie composizioni in festival internazionali e la mia ricerca sui paesaggi sonori mi ha portato a indagare sui suoni di Firenze, dando origine a un progetto in continua espansione che comprende registrazioni che raccolgo in ogni angolo della città, Firenze Soundscapes».

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Come formazione accademica si è formato, attraverso il centro di ricerca Tempo Reale, partecipando al progetto europeo “Le paysage sonore dans lequel nous vivons”, centrato sui paesaggi sonori e il loro rapporto con le persone che vivono al suo interno.

L’ultimo suo lavoro nell’anno corrente 7 Pieces , in cui attraverso sette composizioni piuttosto diverse tra loro fissa un punto di partenza per le future ricerche sonore, che spaziano dalla musica elettroacustica al field recording, dal dark ambient a suoni astratti, è ascoltabile, insieme a diversi suoi lavori precedenti, sulla piattaforma multicanale di Dots Unlimited Radio  -ai canali #1 Connect The Dots e #2 Live Set