Alex Caminiti, o le infinite vie del contemporaneo

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Le vie del contemporaneo sono infinite. E Alex Caminiti, messinese, classe 1977, di vie ne ha battute diverse: figurativo dal taglio iperclassico agli esordi (con al suo attivo anche committenze per pale d’altare e opere religiose), è poi approdato  a una pittura gestuale, di istinto e di colore, che ne ha contraddistinto per anni la poetica e l’attività artistica (portandolo a esporre un po’ ovunque nel mondo), senza però rinunciare a scorribande nel performativo e nella scultura astratta, sempre dal taglio lineare e geometrico ma basata anche sulla forza del colore.

Chi ancora pensasse, dunque, che un artista debba per forza avere un solo timbro visivo e un unico linguaggio, avrà un motivo in più per ricredersi: caduti gli steccati ideologico-formali del Novecento, anche l’arte è oggi in grado di scorrazzare liberamente tra uno stile e l’altro e tra un’espressione formale e l’altra senza necessariamente perdere in forza e coerenza. E Alex Caminiti ne rappresenta un ottimo esempio.

Ora, infatti, con la mostra “Action Pop”, aperta al Mondadori Megastore di Piazza Duomo di Milano fino al 2 dicembre (realizzata con il sostegno di Prince Group), l’artista torna a confrontarsi con il linguaggio della figurazione: ma lo fa con leggerezza, ironia e una buona dose di divertimento.

I quadri esposti a Milano hanno tutti un unico filo conduttore: il Pop inteso come retaggio culturale e visivo proveniente dagli stimoli della cultura di massa: quella proveniente dai fumetti, dai film di cassetta e dai cartoni animati.

Ecco allora le “Bad Girls” di Suicide Squad, in pants aderenti e armate di mazze da baseball; ecco Spiderman e gli altri eroi Marvel, omaggio, sebbene involontario, all’appena scomparso Stan Lee; e poi ancora personaggi tratti da videogiochi, film horror, cartoni animati. Cattivi, anzi cattivissimi, sullo schermo o sulle pagine dei fumetti, ma in grado di darci l’illusione di un’infanzia che non potrà mai finire: “non  a caso”, spiega l’artista, “io li ho conosciuti e amati guardandoli assieme a mia figlia, un’esperienza che mi riempie sempre di gioia”.

Una sfilza di icone che ci parlano del mondo di oggi attraverso la metafora della cultura popolare, in grado di parlare a tutti. Nel vero segno del pop.