Italia Avanti è stato l’evento organizzato ieri sabato 27 ottobre a Palazzo delle Stelline dall’europarlamentare Stefano Maullu. Argomento dell’incontro l’attuale momento del centrodestra, in particolare i rapporti con l’Europa, partendo dalla volontà comune di dar vita a un “sistema Italia” che possa funzionare anche a livello internazionale.
L’Italia sta vivendo una crisi economica che continua a erodere le fasce più deboli della popolazione; priorità del centrodestra, in questo periodo storico, deve essere rappresentata dalla difesa dell’Italia, dalla difesa dell’identità nazionale, che viene messa a repentaglio dall’UE che si approfitta dello spread come una spada di Damocle che pende sullo stivale.
«Se vorrà difendere efficacemente l’Italia il centrodestra dovrà essere assolutamente rinnovato, in modo tale che sia meno chiuso nelle stanze del Palazzo e più adeguato ai tempi», ha dichiarato Stefano Maullu.
Oltre 400 i partecipanti, numerosi gli amministratori locali e significativa la presenza del presidente della Liguria Giovanni Toti e di Guido Crosetto, Ignazio La Russa, Guido Castelli, Marco Osnato, Paola Frassinetti, Carlo Fidanza, Alessandro Sorte, Daniela Santanchè, all’evento è intervenuto anche Alessandro Amadori dell’Istituto Piepoli.
A moderare la giornalista Manuela Donghi. Giovanni Toti ha parlato di crescita economica, di investimenti e di crisi d’identità di Forza Italia.
Atteso l’intervento del Cda RAI Giampaolo Rossi che ha sottolineato la grande distanza tra il mondo della finanza e il popolo: «In questi vent’anni i sentimenti degli italiani, accesi europeisti prima, sono cambiati in negativo perché la classe dirigente si è scontrata con il fallimento reale dato dal conflitto tra la dimensione popolare e la grande finanza, sentimento trasversale che sta attraversando tutta l’Europa. L’UE è una realtà distaccata dal popolo, al contrario degli USA, che rappresentano la più grande democrazia del mondo e si fondano sulla sovranità nazionale. Anche la Costituzione Italiana si fonda sulla sovranità del popolo, al contrario dell’UE che si fonda su politiche economiche sovranazionali».
Altro punto della discussione il tema dell’immigrazione che, secondo Rossi, non è un fenomeno storico e casuale, ma dovuto a forti pressioni internazionali, alle politiche coloniali degli altri paesi europei: «100 milioni di essere umani arriveranno in Europa entro il 2050, un fenomeno indotto dall’élite con lo scopo di garantirsi forza lavoro a basso costo in Europa e con l’obiettivo di capovolgere l’attuale ordine sociale. La presa di coscienza da parte di un popolo che soffre contrapposto a una classe dirigente che non considera le problematiche del Paese per questo è necessaria oggi la costruzione di una forza politica che riprenda la sua forza nazionale».