“Hai lasciato la luce accesa”. Elena Pugliese a Casa Bossi

0
Hai lasciato la luce accesa. Courtesy Maria Yvonne Pugliese
Ph. Pierfranco Fornasieri, Courtesy Maria Yvonne Pugliese

Casa Bossi รจ un magnifico palazzo neoclassico di Novara, opera di Alessandro Antonelli. Piรน di 250 stanze in 6.500 mq. Dopo un secolo glorioso di vita di condominio resiste da anni al suo stato di abbandono. Dal 2010 รจ sede di manifestazioni ed attivitร  di diversa natura promosse e curate dal Comitato dโ€™Amore per Casa Bossi.ย 

Elena Puglieseย invece รจ una drammaturga, scrive per il teatro, il cinema e la radio. Ha sconfinato e sconfina nellโ€™arte contemporanea e i luoghi fondamentali della sua attivitร  artistica sono la memoria -personale e collettiva-, le ascrizioni autobiografiche, la poetica del quotidiano, i lasciti materiali e immateriali.ย ย 

Dall’incontro diย Casa Bossiย edย Elena Puglieseย รจ scaturita la mostra -ma “mostra รจ un termine totalmente inadeguato e presto vedrete perchรฉ- dal titoloย Hai lasciato la luce accesa, a cura di Riccardo Caldura e Maria Yvonne Pugliese, promossa dal Comitato dโ€™Amore per Casa Bossi e sostenuta dal Comune di Novara.

Nessun quadro da guardare, nรฉ installazioni: alle pareti e sul pavimento delle stanze di Casa Bossiย sono solo le vestigia del tempo.

La “mostra” รจ una vera e propria esperienza immersiva che consiste nel seguire un percorso all’interno della dimora, di stanza in stanza, secondo delimitazioni evidenti (quindi รจ impossibile perdersi!), guidati dall’audiodramma appositamente pensato e scritto da Elena Pugliese,ย un dispositivo di audio cuffie che accompagna il visitatore stanza per stanza, lungo il primo piano dell’edificio vetusto, immerso nellโ€™ascolto di una voce narrante e di reperti sonori di vita quotidiana: Hai lasciato la luce accesa, appunto, niente di piรน familiare e quotidiano.

Percorrendo le stanze di Casa Bossi accompagnati dalla (bellissima) voce di Elena Pugliese che ci dice (sรฌ, DICE) nelle orecchie e nella memoria frammenti di vita possibile, quotidiana, domestica, con evidenti somiglianze di famiglia con il vivere di ognuno di noi, i nostri occhi percorrono le pareti graffiate dal tempo, le porte rosse misteriose e un po’ film Suspiria (ma il primo), le finestre che hanno visto e sentito tutto (e chissร , magari ridono anche): e noi siamo lรฌ, da soli (l’ingresso lungo il primo piano del Palazzo รจ rigorosamente cadenzato ogni 3 minuti, ognuno รจ e deve essere solo con se stesso e ovviamente i cellulari devono essere spenti), siamo lรฌ,da soli, a provare una sensazione che solo chi ama i posti abbandonati conosce.

Ph. Pierfranco Fornasieri, Courtesy Maria Yvonne Pugliese

Ma in piรน, in questa occasione, l’esperienza รจ massimamente estetica: l’audiodramma (9 minuti, ma chi vuole puรฒ stare nelle varie stanze anche quando l’audio รจ terminato) e in un certo senso non si รจ proprio proprio soli: la voce di Elena Puglieseย รจ lรฌ, come se ci stesse mostrando uno spettacolo in qualche luogo nel tempo con una specie di cronovisore: vista, udito, memoria, le vestigia-del-passato-che-parla, un Palazzo -con le sue stanze- che diventa un palcoscenico e noi, che in un certo senso ci facciamo da noi stessi la “mostra”, come se Elena Pugliese svolgesse opera maieuticaย pro domo nostra -e qui il senso di “casa” รจ quanto mai voluto.

Completa l’esperienza uno splendidoย libretto rosso, con i testi diย Roberto Tognetti,ย Riccardo Caldura e Maria Yvonne Pugliese e il testo integrale dell’audiodramma.

Fino al 4 novembre: una vera e propria esperienza estetica, vivamente consigliata. E non dite che non ve l’avevamo detto.