Ora sul red carpet ci vanno solo i tronisti

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Mai come in questi giorni il film La grande bellezza di Paolo Sorrentino torna più attuale che mai. Si apre l’ennesimo appuntamento con la Festa del Cinema di Roma e tra incontri con registi, proiezioni e red carpet, tornano immancabili i party e i cocktail mondani. Fin troppi.

I film passano decisamente in secondo piano rispetto al glamour eccessivo di feste e festini dove si incontrano intervistatori improvvisati armati di telefoni cellulari, prezzemolini di ogni sorta e fenomeni da baraccone pronti a lasciare un segno ed essere immortalati da qualche fotografo nella speranza dei famosi cinque minuti di popolarità.

Location mozzafiato, con una storia alle spalle, diventano set imbarazzanti con scenografie eccessive che non si vedono più nemmeno nelle discoteche di Ibiza.

Giocolieri, funamboli, attrazioni di ogni tipo che diventano protagonisti delle storie di Instagram prima della consueta apertura del buffet: a quel punto il telefonino lo si ripone decisamente in tasca perché le mani devono essere entrambe libere per accaparrare quanto più cibo possibile. È gratis. Bon ton e pose da divi lasciano spazio a scene da guerra civile e l’assalto delle cavallette può avere inizio. Qualcuno ha anche il coraggio di definire il tutto come Dolce Vita insultando e calpestando la memoria di un capolavoro degli anni ’60 di Federico Fellini che, ahimè, nemmeno hanno visto. Basti pensare che la scena del bagno nella fontana di Trevi per molti è legata ad Aida Nizar del Grande Fratello.

il red carpet dei tronisti
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Imbarazzante a volte trovarsi nella mischia e veder arrivare Mostri Sacri del Cinema Italiano seguiti poi da soubrette televisive e ex tronisti di Maria De Filippi. Ancor peggio quando al photocall attori e registi non vengono riconosciuti ma la fidanzata di Tizio o l’ex di Caio vengono fotografate come se fossero Anita Ekberg o Gina Lollobrigida.

Cosa hanno sul curriculum? Due o più fidanzati famosi e un finto servizio paparazzato su qualche giornale scandalistico dove si mostrano come mamma le ha fatte!

Accade purtroppo anche questo e ti rendi conto di come il film La grande bellezza sia stato in grado di fotografare al meglio una realtà che manifesta il decadimento di un mestiere che ha lasciato da parte la professionalità e la preparazione per far sempre più spazio all’edonismo e all’apparenza.

La popolarità è più importante della professione. Non importa come e perché tu sia diventato popolare, l’importante è esserlo. 

Non importa come e perché tu sia diventato popolare, l’importante è esserlo. Succede così che improvvisamente una sera, mentre ti guardi intorno, vedi tanti “Gep Gambardella” e troppo pochi “Toni Servillo”. Ca va sans dire …