StreetScape Como ascolta il cuore della città

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Andrea Zamengo Follow your heart
Andrea Zamengo Follow your heart

Non più tra le vetuste mura di un museo o nelle salette appena ri-tinteggiate di una galleria, ma nell’intersecarsi delle strade, nell’operoso tumultuo della folla che si riversa distratta a passo svelto tra i vicoli e le piazze, nei percorsi che ci sono tanto familiari e che conducono il nostro quotidiano: è qui nella complessa trama della città che questa volta l’arte prende posto. In questo palcoscenico pullulante di personaggi e scene  si muove StreetScape, mostra di Urban Art (a cura di Chiara Canali e Ivan Quaroni, organizzata dall’associazione culturale Art Company), giunta alla settima edizione, che dal 13 ottobre al 18 novembre si diffonde nel tessuto urbano, coinvolgendo alcuni dei punti nevralgici della città di Como, con opere ed installazioni di 9 street artisti italiani e stranieri.

In questo vasto museo a cielo aperto l’arte diventa accessibile e fruibile a tutti, raggiungibile e palpabile, ridisegna quegli spazi conosciuti e ordinari rendendoli inediti e sorprendenti. Ed è così che lo spettatore si imbatte, quasi per caso, nella possibilità di riflettere su una delle tante sfumature che caratterizzano la società in cui viviamo, nell’opportunità di vedere un luogo con occhi nuovi, con curiosità e stupore, libero di scegliere un suo cammino all’interno di questa ideale e ampia sala espositiva, di incontrare l’opera o di andarne alla ricerca, di perdersi sbadatamente nei vicoli delle emozioni o di seguire scrupolosamente la mappa dei propri pensieri.

La città si declina con StreetScape7 in modi diversi: talvolta è il labirinto colorato e attraente della pitto-scultura di Rendo (1969 Milano) Dangerous Attraction, tra le cui forme apparentemente ordinate si cela però il pericolo; talaltra è ciò che resta  del ritmico oscillare della storia, tra sconfitte e vittorie , come l’ondeggiante scultura gonfiabile Pomnik Konny dell’artista polacco M-City, rappresentante cavallo e cavaliere ricordo dei monumenti equestri degli eroi che furono.

Ma la città è soprattutto un cuore pulsante di vita le cui arterie creano legami tra luoghi e persone, un crogiolo in cui si fondono esperienze e impressioni differenti .

Cardiaco di Paolo Grassino (Torino 1967), grande cuore nero posto in centro città, nella Piazza del Duomo fulcro sin dall’antichità della vita collettiva, è la rappresentazione di quel battito costante che rende vivo un luogo, quel pulsare che dovremmo essere noi e la società stessa, una società ormai però annerita dal costate distacco con il mondo reale e naturale, sempre più vicina a una condizione artificiale e fittizia. 

Florencia Martinez, Home-una casa nell’albero

Il cuore di una comunità è anche la sua tradizione, interessante è l’indagine di Matteo Capobianco, in arte Ufocinque (Novara 1981), che con la leggenda del Lariosauro e altre storie comuni racconta le più famose leggende locali utilizzando come mezzo la carta, tagliandola e disegnandola, attingendo dalle sue esperienze in ambito scenografico, creando quinte e scene che sembrano uscire direttamente dalle vecchie pagine di libri ingialliti e vanno ad istoriare le bacheche nel Cortile del Comune.

Metafora di diversità, di costante mutazione,  è infine Follow Your Heart, il cuore sfaccettato di Andrea Zamengo (Venezia  1983), che illumina la muratura della stazione di Como Lago: come gli scali ferroviari vedono le banchine affollarsi di viaggiatori tutti diversi, ciascuno con la propria storia, così il cuore sembra gremirsi di sentimenti in costante cambiamento e contrasto, quelle stesse sensazioni che nel loro continuo divenire ci portano a volte in luoghi lontani e ci fanno intraprendere viaggi.

Streetscape7 ci permette di incontrare l’arte tra le strade cittadine, seguendo il ritmico calpestio dei nostri passi, il mormorio lieve dei pensieri e il battito incessante di cuore ed emozioni.