In occasione dell’apertura della nuova sede dell’Associazione Culturale Ego Bianchi, di Cuneo in Via Schiaparelli 20, viene presentata una rassegna sul lavoro di Andy Warhol, indiscusso re della Pop Art. La rassegna, molto ampia, espone 80 opere del Maestro corredata da un ricco catalogo, completamente a colori, di 170 pagine, la tiratura è di 500 pezzi fuori commercio disponibile soltanto per gli associati, così come per l’accesso è necessario essere tesserati.
La mostra aprirà il 13 Ottobre e durerà fino al 31 dicembre con il seguente orario: dal Martedì alla Domenica 10/12 – 16/19.
Essere icona, vivere una vita piena di colore e immagini, attraversandola con una strana serenità, quasi monacale. Il percorso artistico di Andy Warhol è un particolare cammino nella percezione della modernità. Lui vi agisce tenendosi a distanza da tutto, ideando un’iconografica rappresentazione dei suoi caleidoscopici anni. Un progetto di trasformazione che diventa il classicismo visivo del nostro tempo contemporaneo. Tutta la vita dell’artista americano è stata una ampia analisi di immagini, in un mondo che ne produce migliaia; come un grande silenzioso scrutatore extraterrestre che osserva il nostro piccolo pianeta. Immagini valutate e riproposte poi in una chiave personale, che ora paiono così tranquille e ovvie, ma che sono una complessa mimesi del tempo. L’artista, nel suo articolato operato, dedica una particolare attenzione alla serigrafia, iniziandola a praticare dal 1962, sviluppandola per tutta la sua vasta carriera artistica. Una tecnica amata per il potenziale di apertura a tutti, una produzione che consentì una grande e un’ampia diffusione delle sue visioni. Questa scelta è parte integrante di un percorso nella creazione delle icone della modernità, che sfocerà poi in altre scelte come la rivista mensile di Interview, il cinema fortemente sperimentale e una fotografia quotidiana e istantanea.
Si intrecciano così i suoi lavori che in questa occasione espositiva iniziano dall’intenso “Birmingham race riot” dei primi anni sessanta, passando per un elegante manifesto del Lincoln Center del 1967. Ma ci sono anche le sue opere più note come un bell’autoritratto del 1978, alcune interessanti cartelle come la serie “Tenportratis of jews of the twentiethcentury 1980” o quello molto attuale sull’ambiente “Endangeredspecies 1983”, senza dimenticare ovviamente la famosa sui miti contemporanei “Myths 1981”. Ora questi momenti storici sono parte comune a cui tutti possono accedere attraverso le sue opere per partecipare alla grande condivisione iconografica del nostro mondo.