Con Luca Vernizzi ritorna il ritratto d’artista

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Kultur No Selfie
2018-Ritratto di Elisabetta Sgarbi. Tempera su tela, cm 100 x 80
Kultur No Selfie
2018-Ritratto di Angelo Crespi. Tempera su tela, cm 200 x 80 (due tele cm 100 x 80 sovrapposte)

Il “la” lo diede Rauschenberg: usare le app del cellulare per dipingere. Pare che il risultato fosse stato notevole. Ma siccome ci sentiamo tutti, a un certo momento della vita, un po’ poeti e un po’ fotografi, complice l’ansia da condivisione via social si è diffusa negli anni la prolifeazione delle immagini egomaniacali dei famigerati “selfie”, con tanto di “codice” facciale d’ordinanza, la diffusissima posa “duck face” o detto rusticamente “boccuccia a culo di gallina”.

Domina l’estetica della posa via social e la nobile arte del ritratto ha ricevuto uno sfregio: secoli di storia della pittura e della fotografia sono stati mandati all’ammasso con un “gesto” peggiore dell’alzata di spalle. Ma ecco che una mostra, di un pittore storico e operante nel sistema dell’arte come il Maestro Luca Vernizzi, con questo titolo incisivo, Kultur No Selfie, negli spazi del Mondadori Megastore di Piazza Duomo a Milano, prova a fare qualcosa di più dell’indicare che il re è nudo: è un “combat show” questo di Vernizzi a cura di Angelo Crespi, dove si parla di cultura, altro che Instagram stories. Elisabetta Sgarbi, Mario Resca, Angelo Crespi, Edoardo Sylos Labini, Andrea Kerbaker, Luigi Mascheroni, vanno ad aggiungersi ai ritratti che Vernizzi già realizzò in passato di Giorgio Armani, Umberto Veronesi, Valentina Cortese, Giorgio Bocca, Giulietta Masina L’arte si riprendei suoi spazi, torna il ritratto, quello vero, storico, d’artista, che eternizza i personaggi della cultura coeva, a testimonianza di uno stile e di un’epoca.