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«Non si può accogliere tutti indiscriminatamente se non si riesce a fare una politica di integrazione per chi arriva». E ancora: «Bisogna scoraggiare l’emigrazione, […] non si ottiene nulla senza sacrifici, non basta sbarcare in Europa per avere una svolta».
Un post di Matteo Salvini? Una dichiarazione di Orban? Macchè.
A parlare è il professore di Diritto Edmund Ugwu Agbo, in Italia sin da quando ha iniziato gli studi universitari.
Sì all’accoglienza, dice, ma che sia accoglienza vera, che permetta a chi arriva di vivere dignitosamente e di acquisire conoscenze e competenze che poi torneranno utili al suo stesso Paese d’origine.
Il professor Agbo, che è anche socio fondatore e consigliere di Steadfast Onlus per la rinascita socio-economico della Nigeria, è anche favorevole alla chiusura dei porti secondo la linea del governo italiano, a precise condizioni. Leggiamo infatti su MilanoPost che a suo dire “Bisogna disporre progetti per garantire agli immigrati una formazione di base, di istruzione e lavorativa: sarebbe un modo per permettere loro di integrarsi all’economia locale, ma soprattutto di ottenere le competenze per contribuire allo sviluppo del proprio Paese“.
Una posizione di inespugnabile buon senso:i sostenitori dell’accoglienza a ogni costo si troverebbero in difficoltà sia a dargli di razzista che di coglione.