Al Museo delle Culture rinasce il Barocco italiano

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Sei anni fa le sue imponenti installazioni equestri avevano animato, a Roma, gli spazi della terrazza del Pincio, di piazza San Lorenzo in Lucina e del Macro Testaccio – La Pelanda. Oggi, il messaggio di Javier Marin che torna in Italia con Corpus, la retrospettiva curata dal critico Christian Barragàn, ospitata al Mudec di Milano fino al 9 settembre, non è cambiato: il Barocco non è mai morto. Non è un mistero infatti, che Marin si ispiri ai grandi maestri italiani e francesi del Cinquecento, dal Pontormo a Rosso Fiorentino a Michelangelo, rileggendoli alla luce della modernità.

In Italia grazie alla gallerista Barbara Paci, «Javier Marin -come ricorda Federico Mollicone, che alla guida della Commissione Cultura di Roma Capitale aveva patrocinato l’organizzazione della mostra De 3 en 3 – è uno dei più grandi interpreti dell’arte neobarocca contemporanea messicana, un artista internazionale che attraverso le sue opere valorizza la specificità e la tradizione dei luoghi».

Proprio Roma allora era diventata lo scenario ideale per il completamento di quel racconto d’artista che intrecciando culture e tempi, rimette al centro dell’universo la condizione umana, in un dialogo con la storia.

Al Museo delle Culture, il percorso espositivo si articola in 36 opere realizzate con tecniche e materiali sperimentali; pur non disdegnando marmo e bronzo, Marin predilige la resina che rende più viva e calda mescolandola con semi di amaranto, carne secca, petali di fiori, foglie di tabacco. Nascono così colorazioni e sfumature originali, dove la trasparenza della materia si fonde ai colori della natura e della cultura del Messico. Questo incontro di forme e colori, dove la corporeità delle figure imprigiona i pensieri e le azioni degli uomini, diventa la cifra stilistica della scultura di Marin.

«La rassegna che celebrava la comune origine classica della cultura italiana e messicana, – sottolinea Federico Mollicone, attualmente membro della Commissione Cultura della Camera dei Deputati –  ha rappresentato una delle maggiori operazioni culturali per Roma che ha saputo raccontare l’internazionalità della Città eterna ottenendo anche il plauso dal quotidiano iberico El Pais». Insomma, dopo il successo della tappa romana, le sculture di Marin hanno conquistato anche Milano.