In realtà la vera ossessione è la “Loro”

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LORO 1 – Ph. ANSA

Ci sono film che dopo averli visti ti lasciano una domanda senza risposta: “Perché?”

Perché dar vita a qualcosa che non aggiunge niente di nuovo alle migliaia di pagine di giornali e alle inutili ore di talk che servivano solo a spostare l’opinione pubblica da gravi fatti di politica internazionale come la guerra in Libia su questioni di morboso gossip. L’operazione di Sorrentino è qualcosa di visto e rivisto, non è né carne né pesce, con una trama monotona, banale, volutamente grottesca ma volgare perchè pornografica nella sua faziosità.

LORO è un film lontano della realtà che cerca di raccontare la vita infelice e burrascosa di chi vuole arrivare a Berlusconi a tutti i costi e con tutti i mezzi perché è lui il desiderio nascosto di tutti, è lui la soluzione ai problemi di uomini che si affannano per conoscerlo. In poche parole è il nulla unito al niente creato dal visionario Sorrentino nella speranza di rappresentare un mondo surreale basato sulle congetture della vita di persone che vogliono arrivare in cima al potere.

Il protagonista di questa prima parte in cui Sorrentino, che con la “Grande Bellezza” si era avvicinato a Fellini, ma in questo caso si allontana in maniera disastrosa, è Riccardo Scamarcio che interpreta blandamente Sergio, un uomo che va fuori dai canoni della rettitudine insegnatagli dal padre e, fuori da ogni moralità, inizia un percorso per aprirsi la strada verso la ricchezza; ci riuscirà ma rimarrà sempre volgare nei modi e nello stile di vita. È una maschera rappresentata al limite del ridicolo.

LORO, Paolo Pagliaro, Paolo sorrentino, RiccardoScamarcio, SilvioBerlusconi,IlGiornale OFF
LORO 1 – Ph. ANSA

Il surreale mondo in cui il regista prova a intersecare tutte le vicende, con un inutile esercizio di stile senza riuscire mai a lasciare un’emozione, si ravviva un po’ solo negli ultimi 25 minuti dei 104 totali, quando va in scena il bravissimo Tony Servillo nei panni di Silvio Berlusconi. Null’altro, solo qualche sorriso e un senso di vuoto incolmabile. Difficile dire se sarà un successo; una cosa è certa, Sorrentino non stupisce più ma annoia ed è un peccato per un talento come il suo. E così come non lascerà ulteriori pensieri nel pubblico, questo film non impensierirà nel modo più assoluto nemmeno il Cavaliere che vedendo le “maschere sorrentiniane” al massimo sorriderà. 

Che dire, la tristezza più grande è quella di immaginare la sconsolata vita di tutti quelli che provano di volta in volta a minimizzare la sua vita, un’ossessione quasi patologica. ma cosa ne sarà di “loro” quando Berlusconi, non ci sarà più? Di chi sparleranno? Chi immagineranno planare su un asino volante? In realtà “Loro” sono loro stessi, il rovescio di quella stessa medaglia che denigrano da più di vent’anni.