È un universo artistico stilizzato, dai tratti a volte anche fumettistici, quello di Luca Matti, che attraverso un’arguta vena ironica e un intenso bianco e nero ci racconta il suo punto di vista sul mondo. L’artista, nato nel 1964, è sia pittore che scultore e tratta queste due sfaccettature in modo molto diverso.
Dal punto di vista pittorico predilige uno stile figurativo, rappresentando vedute o figure con un tratto originale. Le città vengono di norma viste dall’alto, dove la moltitudine degli alti palazzi dà luogo a una dimensione di chiaroscuro e di profondità prospettica.
Con queste opere Luca Matti vuole consapevolmente raffigurare panorami dove la gran quantità degli edifici crea un caos di punti di vista, diventando il disordine stesso della città a farsi protagonista – in questo senso l’artista ha forse intenzione di parlarci degli innumerevoli punti di vista coi quali possiamo leggere l’esistenza?
Anche le figure umane sono rappresentate in modo inconsueto. In questo contesto esse sono mostrate spesso con una grande molletta che comprime e nasconde il loro volto. L’uomo diviene così un essere mostruoso, ma nella rappresentazione di Luca Matti questo assume più delle caratteristiche comiche che tragiche o spaventose, parlandoci così in modo ironico di un essere umano che, vuoi per indisponibilità mentale, per paura o per altre cause, rimane chiuso e mal disposto verso il mondo che lo circonda, confinato dentro quella molletta, che si fa una vera e propria prigione dalla quale egli non riesce a fuggire.
Se dal punto di vista figurativo Luca Matti non è difficilmente decifrabile, è diverso il discorso per la scultura. Si tratta di opere polimateriche, che a volte utilizzano materiali di scarto, tramite i quali l’artista crea lavori fortemente significativi. Prendiamo, per fare un esempio, Gli inseparabili, dove lo sculture riesce a creare attraverso un agglomerato di materiali, tra cui una camera d’aria, una forma che ricorda quella di due persone gemelle sedute schiena a schiena e collegate tra di loro da un arco.
Si tratta di due linguaggi diversi per Luca Matti, ma con i quali ci parla in modo tangibile dei problemi dell’uomo.