Lorenzo Lavia: porto in scena la crisi di coppia

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THREE MORE SLEEPLESS NIGHTS - Lorenzo Lavia ph.Azzurra PrimaveraA quante coppie capita di ritrovarsi a letto, la sera, a parlare della giornata appena trascorsa, coccolandosi o, al contrario, discutendo di problemi quotidiani, che sfociano spesso in litigi furiosi? Da qui parte Three more sleepless nights, scritto da Caryl Churchill negli anni Ottanta, e finora mai rappresentato in Italia. Lo spettacolo sarà in scena da stasera a sabato 14 al Teatro Belli di Roma, nella versione italiana tradotta da Massimiliano Farau e Laura Mazzi. I protagonisti saranno Lorenzo Lavia, che ne cura anche la regia, e Giorgia Salari. Lo spettacolo racconta le storie di tre coppie, mostrate in altrettanti spaccati della loro vita. L’elemento scenografico principale è il letto; luogo simbolo dello scontro tra amore e crisi delle coppie presentate.

Colpisce la scelta registica di far interpretare tutti i personaggi dai due attori: «i personaggi si aggrappano un po’ pirandellianamente ai due attori. Trattandosi di storie di coppia, mi sembrava una lettura più interessante far raccontare da una coppia di attori tutte le storie», sottolinea il regista. Gli interpreti non vestiranno i vari personaggi in modo differente, perché «il lavoro dell’attore è avere uno sguardo diverso, e ciò non significa cambiare intonazione o abbigliamento, si tratta di un modo di pensare differente», prosegue Lavia, al suo secondo testo contemporaneo in qualità di regista.

«Come regista, credo di aver trattato Caryl Churchill in maniera più etica che estetica. Il problema non è l’estetica: quanti attori ci sono, com’è la scenografia, come sono le luci. L’importante è la storia, sono le dinamiche, quello che si vuole raccontare. Il mio lavoro è raccontare storie. Io ho cercato di rappresentare esattamente quello che voleva raccontare lei, e di questo sono pienamente sicuro. Non è un caso che, nelle mie regie, io non tagli mai neanche una battuta». E proprio le parole della scrittrice britannica – tra le più apprezzate autrici contemporanee al mondo – sono state pienamente rispettate da Lavia, che non ha cambiato nemmeno una virgola del testo originale. É lo sguardo ad essere differente e personale. Operazione non facile nelle messe in scena di autori viventi: «solitamente preferisco rappresentare testi di autori scomparsi, così non possono criticarmi (ride, ndr). Oggi si fanno spettacoli di Shakespeare in giacca e cravatta; se fosse ancora vivo magari direbbe “oddio cos’è questo obbrobrio”».

Il regista non si pone il problema se il pubblico capirà, o meno, che si tratti di coppie differenti perché il vero protagonista è il testo. «Nella cultura britannica si ha una maggiore attenzione al testo anche da parte degli spettatori; gli autori sono personaggi importanti, più considerati degli attori. Questo non succede in Italia, dove sta morendo la cultura del teatro contemporaneo e, purtroppo, del teatro in generale. Qui viene dato più risalto alla presenza in scena di un qualsiasi personaggio della televisione piuttosto che valorizzare testi e autori contemporanei».

Three more sleepless nights è inserito all’interno del festival Trend, nuove frontiere della scena britannica, giunto alla sedicesima edizione e organizzato da Rodolfo Di Giammarco. Due mesi di ininterrotta programmazione con sedici titoli, oltre cinquanta serate di spettacolo, sedici autori d’Oltremanica e altrettanti registi italiani. Oltre a Lorenzo Lavia, saranno protagonisti altri importanti registi della scena teatrale italiana, come Valter Malosti, Massimiliano Farau, Emiliano Russo, Carlo Sciaccaluga, Elena Sbardella.

«È la prima volta che partecipo a Trend. Nel teatro contemporaneo, spesso, il regista serve solo a fare la ripetizione dell’autore e quindi non mi diverto; a me piace leggere una cosa e dare un mio personale punto di vista», sottolinea Lavia. Afferma poi, in relazione alla rassegna che lo ospita: «ogni anno che va avanti Trend diventa sempre più radicata nel tessuto teatrale romano. Finché si fa teatro io sono contento. È necessario tenere vivo il teatro e dare la possibilità di sperimentare. Di Giammarco è riuscito a creare un grande gioiello. Per me è un valore aggiunto rappresentare il mio spettacolo in questo festival».

Three more sleepless nights, nella versione diretta da Lorenzo Lavia, sembra cogliere pienamente lo spirito di modernità e sperimentazione di Trend. Uno spettacolo che racconta la quotidianità, senza essere banale, non è così frequente: chapeau.