Llewelyn Lloyd. La Toscana è viva, esplosione di colori e visioni.

0

21-mostraLa Toscana solare è il tema trasmesso dal pittore Giovanni Fattori ad una serie di allievi e seguaci. Ispirato a quel pezzo di terra che costeggia il mare livornese sino all’Elba. Barche, scogli, campagne assolate, fitta, rigogliosa vegetazione, che ancora oggi si può apprezzare e immaginare nella sua originaria bellezza, in parte sepolta sotto strade e autostrade.

 Dopo i macchiaioli, a riprendere in pittura quegli straordinari paesaggi sono stati artisti indicati col termine generico di “postmacchiaioli”, ciascuno con un proprio linguaggio aggiornato sulle nuove tendenze novecentesche. Tra loro c’è Llewelyn Lloyd che, nonostante il nome gallese, era nato a Livorno nel 1879 per morire a Firenze nel 1949.

A questo pittore è dedicata una bella mostra, “Lloyd. Paesaggi toscani del Novecento” a Firenze (Villa Bardini, sino al 7 gennaio 2018), a cura di Lucia Mannini, con un elegante catalogo (Edizioni Polistampa). Dopo le rassegne ormai lontane degli anni Cinquanta e Settanta, Lloyd richiedeva un approfondimento critico che, come lui stesso si augurava, lo inserisse tra gli innovatori del XX secolo.

Allievo a Livorno presso la scuola di Guglielmo Micheli con Modigliani e altri, poi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ai primi del Novecento dipinge paesaggi infuocati divisionisti-simbolisti, sulla scia di Plinio Nomellini, per evolversi sempre di più verso una pittura sintetica, sobria, lineare, quasithumbnail__N0Z8143 geometrica, fatta di pennellate e colori pastosi.

La mostra presenta circa sessanta opere dai primi del Novecento alla fine degli anni trenta, di collezione privata e pubblica. Paesaggi marini e dell’entroterra ligure, toscano ed elbano, carichi di poesia vissuta. Da Manarola ad Antignano, è tutto un pulviscolo divisionista di rossi tramonti e di campagne marine popolate da rari contadini e vendemmiatrici. Ma poi le simpatie del pittore si focalizzano sull’isola d’Elba, dove arriva la prima volta nel 1907, e dove, a Marciana Marina, compra una casa. Le scene diventano intime, partecipi, di raro fascino, da quelle Case del Cotone arroccate su un promontorio sul mare, al trittico con Il giardino in fiore (Il viale, La casa, Il pozzo), un tripudio di gerani, iris e rose, da far invidia agli orti impressionisti. L’Elba è colta in ogni suo angolo, con le sue case rosse diroccate e la vegetazione di Procchio. Dall’Elba alla Val di Pesa, ricordata in un olio del 1909, L’ ombra del pergolato, dove un portoncino verde, tra giochi di bambini, fa intravvedere un rustico tavolo apparecchiato per il pranzo. Bei tempi, spartani, ma veri.