Gli artisti italiani, segnatamente pittori, nati negli anni Novanta del secolo scorso, anni di crossover in musica, “cannibalismo” nelle lettere e al cinema e “riallineamento al postmoderno” in pittura -Velasco, Papetti, Frangi, Pignatelli e mi perdoni la moltitudine incolpevolmente omessa. Un universo di artisti giovani-giovani, quasi nativi digitali che, nonostante il contesto in cui sono nati e crescono, non si ispirano ai nouveaux philosophes della cultura che oggi passa il convento dei social, bensì ai “venerabili maestri” del passato. Giovani leve della pittura contemporanea, magari precursori di un nuovo ritorno all’ordine, «dalle preferenze culturali apparentemente poco contemporanee» e quindi in senso lato «reazionari», come scrive Camillo Langone nel testo del catalogo della mostra I Novantiani. Giovinezza della pittura. Censimento primo, aperta da sabato 22 luglio fino al 31 ottobre a Castellabate (Salerno) nell’ambito del Premio Pio Alferano. Primo di tre “atti” (quasi tutti gli artisti sono nati nei primi tre anni dei Novanta e a questo primo gruppo seguiranno altri due “censimenti” di artisti variamente “novantiani”), la mostra è basata su una selezione a cura di Camillo Langone, già autore del best seller Eccellenti pittori, “ritratti” di artisti italiani di oggi «da conoscere, ammirare, collezionare». I Novantiani è dunque una mostra di nuovi “eccellenti pittori” da scoprire e da tenere d’occhio. I nomi, fuori i nomi!, già sento l’imperiosa richiesta degli operatori di settore e quindi ecco i magnifici undici di questo censimento primo: Alberonero, Luca Crivello, Andrea Fiorino, Andrea Martinucci, Delphi Morpurgo, Rosi Nesci, Greta Pllana, Alessandro Sicioldr, Beppe Stasi, Giuseppe Vassallo, Alessia Xausa.
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