Pierobon: “Mi manca l’Italia ma a Nizza sono rinata come artista”

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Fiorella Pierobon 600 dpi (1)Dal 29 luglio al 20 agosto sarà possibile visitare a Cervia la sua mostra Percorsi di Luce.

“La pittura è sempre stata la mia grande passione. Un bisogno fisico di esprimere quello che ho dentro, chi sono io”. Ecco cosa pensa di una delle più importanti forme d’arte Fiorella Pierobon, ex volto ufficiale di Canale 5. Nel 2003 ha lasciato la tv, si è trasferita in Francia (precisamente a Nizza) ed è diventata una pittrice e una scultrice di successo (nel 2007 ha aperto anche un suo atelier).

Come è nata la decisione di trasferirsi in Francia?

Avevo già casa a Nizza e quando ho lasciato la TV per dedicarmi alla mia passione ho pensato che sarebbe stato meglio esprimermi in un luogo neutro, lontano dal mio precedente lavoro per essere giudicata senza pregiudizi.

Cambiare vita e lavoro rimanendo in Italia non sarebbe stato possibile nel suo caso?

In Francia se un artista vuole aprire un atelier per avere visibilità in città, può farlo non rientrando nella categoria commercianti e le modalità per l’apertura sono semplificate. Senza contare che per la città è un vanto culturale avere atelier d’artisti e gallerie in abbondanza. Gli artisti in Francia sono giudicati per il loro talento, anche a 360 gradi, e non si discrimina chi è più popolare per un’altra attività. Un po’ come negli Stati Uniti dove un’artista deve saper cantare, recitare, ballare, condurre, dipingere, scrivere, etc etc.. In Italia è l’opposto. Se ad esempio sai cantare devi fare quello tutta la vita.  E se ti sposti in un’altra disciplina sei spacciato!

In Francia burocrazia, sanità, istruzione funzionano meglio rispetto all’Italia?

Mi dispiace dirlo, ma in Francia è assolutamente tutto più semplice: dal cambio del contratto di energia a un versamento d’imposta o, magari, un rimborso. Si può contestare una cartella esattoriale per telefono e, se si ha ragione, basta una telefonata per mettere tutto a posto. Per non dire della sanità: ogni esame costa un terzo in meno che in Italia e per fare, che so, una risonanza magnetica, ci vogliono 7 giorni e non mesi come spesso accade in Italia. Direi che in Francia è tutto più sbrigativo e meno costoso. Il tema istruzione, poi, è molto sentito: l’università è pressoché gratuita.

Ricorda un momento o un episodio “off” della sua vita lavorativa o personale?

Certo, circa un anno fa, esattamente il 14 luglio 2016 un episodio purtroppo drammatico e indelebile .. Il gesto di quel folle sulla Promenade di Nizza (fatto di cronaca nera che fece il giro del mondo anche per le drammatiche conseguenze ndr). Il 14 luglio di ogni anno gli abitanti di Nizza si ritrovano sulla Promenade per festeggiare la Festa della Repubblica;  si cena all’aperto in compagnia  con la musica dei gruppi che suonano dal vivo. Tante famiglie con bambini si recano sulla spiaggia ad attendere il momento dei fuochi d’artificio. Io e alcuni miei amici quella sera stavamo cenando all’esterno dell’hotel Mediterranee, sulla Promenade, praticamente dove i poliziotti spararono e bloccarono la folle corsa del conducente del camion… Per nostra fortuna non fummo travolti perché ci trovavamo dalla parte opposta della corsia, di conseguenza ..siamo stati risparmiati.!! Purtroppo le terribili immagini di quel momento sono e saranno sempre presenti.  

C’è un grande pittore al quale si ispira o che ammira particolarmente?

Ho sempre amato gli impressionisti, ma il preferito in assoluto è sicuramente Van Gogh. Meno il suo primo periodo dove tutto ciò che dipingeva era cupo, e probabilmente ciò dipendeva non solo dal suo stato d’animo ma soprattutto dai colori del luogo dove viveva. Amo invece moltissimo il secondo periodo, dove invece sono prepotenti la materia e i colori della Provenza.

La corrente artistica che predilige è unicamente l’astrattismo?

Il mio lavoro è principalmente astratto, mi dedico raramente al figurativo.hqdefault (2)

Quali materiali e quali tecniche  utilizza per realizzare le sue opere?

Sulle tele lavoro con olio e acrilico, dipende dalle tecniche. Le sculture sono in plexiglass e alluminio anodizzato tagliate con il laser, altre le creo usando e lavorando il polistirolo. Le tele, invece, vengono disegnate e lavorate con le dita delle mani, senza pennelli, come se si trattasse di una scultura.

Quante ne ha prodotte?

Fino ad oggi ho realizzato oltre 400 opere e molte di queste, fortunatamente, sono state vendute ed ora sono sparse un po’ ovunque nel mondo: Francia, Italia sicuramente ma poi soprattutto USA, Australia, Giappone e poi in tutta Europa con Gran Bretagna e Irlanda su tutti…

Progetti immediati e futuri?

Sto lavorando attivamente per la mostra Percorsi di Luce – La via Francigena incontra a Cervia la via del sale allestita presso il Magazzino del Sale Darsena in Via Oriani, a  Cervia . Sarà inaugurata sabato 29 luglio  e sarà possibile  visitarla fino al 20 agosto  (info www.fiorellapierobon.com tel. 0544979257).

Il titolo della mostra personale itinerante è ispirata dai racconti dei pellegrini e viandanti lungo la via Francigena.  Quale è il suo legame con questa strada?

La mia esperienza con la Via Francigena nasce dalla mia grande passione per il medioevo, in particolare dall’anno 1000 al 1400, questa strada era la principale via di collegamento tra l’Inghilterra, la Francia, La Svizzera e l’Italia; da qui sono passati ricchi, poveri, pellegrini, soldati, re, commercianti…Quando nel 2008 mi proposero di fare un’esposizione al Castello dei Cavalieri del Tau ad Altopascio (Lucca), che si trova sulla Via Francigena, ho pensato che sarebbe stato meraviglioso realizzare delle opere che parlassero del percorso descrivendo dettagli di cose, storie ed ambienti come li percepisco io; non in modo figurativo ma attraverso la mia tecnica, realizzandole col mio stile ..Insomma una storia antica raccontata in  chiave moderna. Ieri e oggi, una strada sempre viva. Dal 29 luglio le vie Francigene e quelle del Sale si incontreranno ed insieme dialogheranno, come un tempo.

So che ha fondato anche una web radio…

Come si dice, la passione fa novanta e allora con mio marito e tanti validissimi collaboratori professionisti e non, dallo scorso anno abbiamo aperto una webradio. Come poteva chiamarsi se non Radio Francigena –  la radio dei cammini. Musica, cultura e tanti racconti di amici famosi e meno conosciuti che viaggiano sui cammini europei e che ci rendono partecipi delle loro avventure e delle loro emozioni, motivati da tematiche sociali o personali. Un movimento lento che sta diventando sempre più importante e numeroso.

Parla volentieri del suo passato televisivo?

Quando penso al mio primo lavoro (annunciatrice e presentatrice tv ndr), mi sembra un’altra vita. Anche se non è trascorso così tanto tempo, sono così concentrata in quello che sto facendo che mi sembra così lontano quel tempo. Ricordo l’entusiasmo di quegli anni, tutto nuovo, tutto da inventare e da sperimentare. La grande professionalità degli artisti che si alternavano dai quali imparavi l’arte di intrattenere e il rispetto per il pubblico, così ho imparato ad entrare in punta di piedi nelle case delle persone. Quello che ho più sentito alla partenza è stato l’affetto e la stima che il pubblico aveva per me è che mi dimostra tuttora scrivendomi. Quando ho lasciato la TV mi sembrava diventata così brutta, urlata e volgare. E, purtroppo, non credo sia migliorata, da allora

Segue ancora la tv italiana? Cosa pensa dei palinsesti attuali?

Per me ora la televisione è solo Sky. Informazione in qualsiasi momento, le migliori serie TV, i film fiorella-pierobonappena usciti, storia, ambiente… scelgo di vedere quello che desidero in quel preciso momento. Quello che accade sulle altre TV lo scopro dai giornali online che leggo durante la giornata. Vedo comunque che dopo tredici anni che manco dalla TV, i programmi sono gli stessi di tredici anni fa che, a loro volta, erano in onda da almeno dieci anni prima che me ne andassi nel 2003. I creativi – se vogliamo chiamarli così – si sono fermati agli anni ’90. Per dire…

Dal mese di giugno 2016 è stata quasi totalmente abolita dalle tv generaliste italiane la figura dell’annunciatrice. Era scontata e prevedibile la fine di questo ruolo?

Un tempo le annunciatrici introducevano i programmi spiegando anche ciò che si andava a vedere. Davano informazioni sui protagonisti e sui film, riassumevano i racconti delle serie televisive per chi avesse perso qualche puntata. Era un servizio per il pubblico. Col passare degli anni il tempo e lo spazio a disposizione per gli annunci sono stati ridotti fino ad arrivare ad un massimo di 15 secondi! I minuti mancanti, sono diventati… spazi pubblicitari! Le reti hanno scelto di fare cassa o, come dicono qui (in Francia)hanno preferito l’argent al servizio per il telespettatore. Al passo con i tempi…