La matematica, una sconosciuta necessità

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Trattandosi del filosofo francese Alain Badiou, non dovrebbe stupire la sua predilezione per la scienza esatta. Marxista irredento oggi ottantenne, Badiou nella sua opera basilare,

Alain Badiou
Alain Badiou

L’Essere e l’evento, presuppone la molteplicità dell’essere utilizzando le categorie della matematica insiemistica. “Il matematico era colui che introduceva, per la prima volta, un’universalità totalmente libera da qualsiasi presupposto mitologico o religioso”. Dimostrazioni provate, non narrazioni mitologiche o rivelate insomma. La dichiarazione proviene da Elogio delle matematiche (a cura di M. Losito, Mimesis, pp. 86, € 10), libro-intervista condotto con maestria da Gilles Haéri.

Nella frase citata, Badiou allude agli antichi greci, che sempre lì finiamo, quando c’è da dipanare una matassa troppo intricata. Poiché di questo si tratta: capire perché la matematica da parte inscindibile del pensiero è passata a un ruolo elitario, completamente staccato dalla speculazione. E non si parli all’anziano pensatore di filosofia analitica anglosassone, nemica della metafisica, “studi accademici privi di interesse esistenziale”, chiarisce. Dunque, che farsene dell’aristocrazia matematica, chiusa in una torre d’avorio? E chi sono quei sedicenti filosofi da tubo catodico51rF6Xx5ofL._SX324_BO1,204,203,200_ che pontificano nell’ignoranza dei fondamentali? Tutta gente da buttare (metaforicamente) a mare, spiega il Nostro.

Sul frontone dell’Accademia, Platone aveva fatto incidere: “Qui non entri chi non è geometra”. Badiou accusa di ignoranza matematica i pensatori a là page, mentre la filosofia maiuscola non se ne è mai distaccata: basti pensare a Descartes, Leibniz, Frege, Poincaré. Ed è così che si arriva al paradosso del nostro tempo. I mezzi di comunicazione di cui siamo prigionieri si basano sulla matematica: “linguaggio binario, algoritmi sempre nuovi, codici per numeri primi”. Materie sconosciute ai più ma anche ai meno, se la maggior parte dei cosiddetti “filosofi” ne è a digiuno. Bella polemica questa di Badiou, vale la pena leggersi il suo Elogio. Che non critica nessuno eppure tutti, girando il coltello nella piaga di un’ignoranza che investe l’intero sapere. Dal giorno in cui, molto tempo fa, metafisica, estetica, teoretica e matematica hanno poco consensualmente divorziato.