Il potere? Un gioco, un esasperante lancio di dadi

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Risiko fotoLe strategie del potere, paragonate a giochi d’abilità pseudocasuali, come i dadi, hanno affascinato un giovane attore e autore come Francesco Apolloni che 25 anni fa, scrisse “Risiko”, la commedia in due atti che prende il nome dal noto gioco in cui vince chi conquista continenti o territori, seminando tra i giocatori zizzanie, perché il vinto non accetta con filosofia di essere annientato. Torna sul palcoscenico del Teatro della Cometa, 25 anni dopo e fino al 9 aprile 2017, un testo attuale e pieno di zone d’ombra esattamente come il gioco da cui prende il nome, diretto da una Vanessa Gasbarri determinata a fare luce sulle pedine del potere in mano a un gruppo di giovani politici come Alex (Luigi Pisani), Simone (Antonio Monsellato), Arturo (Andrea Bizzarri) e Claudia (Guenda Goria). Riuniti in un albergo lussuoso, lavorano per preparare i loro discorsi e raccogliere voti in occasione del congresso del loro partito e per l’elezione del nuovo segretario.

Mentre Claudia, una giornalista, fidanzata con Simone, ed ex di Alex, si adopera sapientemente a compilare una lista coi nomi di coloro che hanno garantito il proprio voto al nuovo segretario del partito, gli altri fanno e disfanno i conti con la propria inesperienza, ammaliati o forse accecati dal miraggio del potere, un meccanismo esplosivo che inebria e intossica l’anima, rendendoli subdoli e capaci di qualsiasi azione.

La visita di Giulio (Tommaso Cardarelli) è il deus ex machina, giunto per allearsi col gruppo ma sconvolgendo la strategia di gioco del quartetto ormai cieco e sordo agli ideali di umanità e solidarietà.

Chi sarà la vittima dei quattro giovani essi stessi vittime della sete di potere? Questi ragazzi vissuti negli anni ’90, riusciranno a dominare la loro smania di potere e a quale prezzo? Saranno 100 minuti di pura scoperta, suspence, in compagnia degli attori citati e di Giulia Rupi nella parte della cameriera.