Il tuffo cosmico di Frangi è il suo “Usodimare”

MOSTRA_FOTO 2Frangi s’immerge fino al collo in un rosa più cosmico dell’acqua, nel quale i tratti della pittura, sempre più rarefatti verso l’astratto, restano sospesi come in un perfetto habitat, ricreato secondo le suggestioni di una nuotata nel colore. La sua Usodimare, visitabile sino al 18 febbraio prossimo presso il CAMeC di La Spezia, è un tuffo ora nel rosa, ora nel blu o in un rosso vivo, colore come materia vibrante e necessaria. Frangi, che raramente si discosta dalla sostanziale grammatica figurativa, astrae le emozioni evocate negli anni dal paesaggio, che egli tenta di dominare attraverso un sapiente uso del colore ad olio: ecco che tele più recenti, con i tratti di una figurazione accennata, nel quale è il fondo a dominare, come colore cosmico che mischia il cielo all’acqua, si alternano a lavori precedenti,MOSTRA_FOTO seppur accomunati da uno stesso pathos, nei quali è il lirismo del colore a tentare di scolpire, di definire le forme, di dettare l’ordine del quadro. Usodimare, a cura di Marco Meneguzzo, si presenta quindi come un percorso antologico che ancora una volta vede la natura protagonista del lavoro di Frangi: l’esposizione si dipana in diverse sezioni come sale nel quale l’artista suggerisce al visitatore di “girare da un lato e uscire dall’altro, perdendo il filo del discorso, ma entrando dentro quel senso di scorrimento che, solo al pensiero, l’acqua riesce a comunicare”: lo spettatore è rapito prima nella Cascata, poi nelle Isole, e ancora in View-Master; in un Acquario nel quale il visitatore è chiamato ad immergersi, ed infine in un River che lo trascina via: Usodimare è dunque un vortice che sommerge ed inghiottisce lo spettatore, dove l’acqua domina in primo piano e la terra si staglia oltre l’orizzonte.