La barricata giovanile contro la società dell’apatia e dei media

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AI - 7 interpreti - (Foto di Giovanna Marino)Quando debutta un musical sui palchi nostrani, soprattutto gli appassionati del genere nutrono timori e, alcuni, dei pregiudizi perché scatta il confronto con gli spettacoli inglesi e americani che, il più delle volte, risultano più forti. Green Day’s American Idiot, in scena al Teatro della Luna di Milano fino a domenica 12 febbraio, statene certi, non deve temere questo paragone perché ne esce alla grande.

A dirigerlo è Marco Iacomelli, che sullo stesso palco, la scorsa stagione, si era messo in discussione uscendo dai binari prestabiliti con ‘Next to Normal’, un musical dalla partitura rock che affrontava la malattia mentale. Con Green Day’s American Idiot, per certi versi, resta l’attenzione verso il disagio giovanile che emergeva nei ragazzi della famiglia di ‘Next to Normal’, ovviamente trattato in maniera differente. Coerentemente col percorso iniziato, con il tema accennato e il gruppo musicale scelto, come potrete intuire, ciò che vedrete davanti ai vostri occhi non sarà assolutamente edulcorato. Chi conosce i Green Day sa che mondo hanno tratteggiato, puntando anche sullo slang e utilizzando un linguaggio che sapesse realisticamente ritrarre i giovani.

Il musical riprende il filone narrativo dell’omonimo disco di platino del 2004 e alcuni passaggi della vita di Billie Joe (tanto che in scena c’è il suo alter ego, St. Jimmy, a cui dà voce e corpo un bravissimo Mario Ortiz). «Amore e ribellione secondo il più celebre gruppo punk rock statunitense: Green Day’s American Idiot racconta la crescita di tre giovani amici, Johnny (Ivan Iannacci), Will (Luca Gaudiano) e Tunny (Renato Crudo), alla ricerca di un senso della loro vita in una società fortemente influenzata dai media, apatica e senza prospettive» (dal comunicato stampa).

I componenti del gruppo statunitense non hanno mai avuto paura di criticare la società, il timore di un futuro – anche prossimo – senza prospettive era attuale allora e, forse, lo è ancor più oggi e questo è uno degli aspetti più interessanti, sul piano drammaturgico, dello spettacolo. Green Day’s American Idiot potrebbe attrarre certamente i fans dei Green Day, ma state certi che può parlare a tutti e, in particolare, ai giovani. Non mancano i riferimenti alla contestazione della società americana post 11 settembre e dei governi politici, da quello Bush all’ultimissimo di Trump. Il tutto scorre – apparentemente – in secondo piano proprio come lo percepiamo nella nostra vita. In fondo sembra che la politica o gli attentati siano distanti, invece si instillano sottilmente nello stato d’animo di ognuno di noi. Il libretto di Billie Joe Armstrong e Michael Mayer riesce a comunicare alla perfezione questo “tutto scorre”, comprese, certo, le cadute (come quella nella droga) e le risalite.

Green Day’s American Idiot è recitato e cantato ottimamente dal cast, i dialoghi sono in italiano, con band dal vivo (Riccardo Di Paola, Roberta Raschellà, Orazio Nicoletti, Marco Parenti) e i brani nella versione originale – «un crescendo di canzoni memorabili e coinvolgenti, piene della potenza dei Green Day, da ’21 Guns’ già videoclip con il cast e la band della versione italiana, ‘Jesus of Suburbia’, ‘Boulevard of Broken Dreams’, ‘Wake Me Up When September Ends’, ‘Holiday’ e il titolo campione d’incassi ‘American Idiot’, oltre a ‘Good Riddance’, meglio conosciuta come ‘Time of Your Life’». In scena anche: Natascia Fonzetti, Angela Pascucci, Giulia Dascoli, Daniele Venturini, Alessia Genua, Alessandro Prota, Roberta Miolla, Dario Cao, Daniele Volpin, Asia Bosio, Matteo Morigi, Lara Moretto, Matteo Chippari, Simona Gugnali, Massimiliano Perticari, Ketty Panarotto, Dario Ianne. La regia di Iacomelli è la ciliegina sulla torta che impreziosisce e confeziona una partitura già di qualità. L’uso delle luci stroboscopiche – e non solo – così come quello attento degli schermi (spesso per richiamare il bombardamento mediatico), senza dimenticare le illustrazioni (ispirate alle opere di Basquiat) curate da Rosemary Amodeo, rendono il musical ancora più comunicativo e, nell’accezione positiva del termine, disturbante, richiamando, in modo originale, anche alcune atmosfere dai videoclip del gruppo.

Vi consigliamo spassionatamente la visione di Green Day’s American Idiot, con l’augurio che si continui a sperimentare nel genere, dimostrando grande qualità come in questo caso.