
«Il mio amore per la pittura è nato da queste parti e mi sento in debito con questi luoghi e, come me, molti artisti contemporanei sentono, dopo questi tragici eventi, di aver perduto qualche cosa che ha a che fare con l’identità e l’appartenenza a questo Paese». L’artista milanese Vanni Cuoghi, che i nostri lettori già conoscono, sa che l’arte contemporanea non può e non deve rimanere chiusa in se stessa: il terremoto che ha sconvolto il Centro Italia è l’ennesimo sfregio al patrimonio culturale del Paese, con perdite di vite umane, borghi rasi al suolo e edifici storici sventrati. Molte persone hanno perso tutto, affetti, casa e lavoro. «Bisogna cercare di escogitare un futuro per queste persone e per queste terre, ognuno con le proprie competenze e capacità», prosegue Cuoghi. Ecco allora la grande piccola idea: fare una mostra di arte e devolvere parte del ricavato al restauro di un’opera danneggiata dal terremoto, ma non secondo gli schemi usuali della solidarietà artistica, quando il lavoro dell’artista viene svenduto all’usuale asta di beneficenza a una cifra deleteria per il mercato -e per l’artista. Souvenir d’Italie è la mostra curata da Vanni Cuoghi, con opere di Valentina D’Amaro, Alberto Mugnaini, Alessandro Bazan, Francesco De Grandi, Andrea Mastrovito, Lorenzo Di Lucido, Davide Serpetti, Serse, Fausto Gilberti e Cuoghi stesso, che vedremo nello stand della galleria milanese Giuseppe Pero a partire dal prossimo 26 gennaio durante i giorni di Artefiera a Bologna. «Sono un artista. Ho imparato la storia dell’Arte Italiana sui libri e, viaggiando a bordo di una Panda 45 negli anni Ottanta, ho visto, tra Marche, Umbria e Abruzzo i paesaggi di Giotto, Piero della Francesca, Perugino e tanti altri pittori sconosciuti che hanno accarezzato le pareti di chiese e palazzi con le storie di Santi e cavalieri», ci dice Vanni Cuoghi nelle sue inedite vesti curatoriali.
Dunque l’opera da restaurare non sarà il “capolavoro”, ma magari la tela devozionale di uno sconosciuto, l’altare di una chiesetta di campagna, un ex voto o dei candelabri, «perché l’Italia è anche questo, un insieme inscindibile fatto di arte e artigianato, storia e leggenda, monumento e cammeo». Altra considerazione rimarcabile: l’incasso delle auspicate e numerose vendite sarà consegnato brevi manu da Vanni Cuoghi e Giuseppe Pero in persona, per una certificazione d.o.c. dell’impiego effettivo della somma che sarà devoluta in favore di luoghi selezionati tra Marche e Abruzzo grazie alla consulenza della critica d’arte Marta Paraventi. Una ragione in più per una visita alla più importante fiera d’arte moderna e contemporanea in Italia, diretta quest’anno da Angela Vettese, soffermandosi in particolare nello stand della galleria Giuseppe Pero: padiglione 25 stand B2, così non avete scuse.