Tutte le belle del nostro tempo. Icone…sacre

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3-4-1Antonio Matragrano è un artista cosentino, che fin da giovane dimostrò un grande interesse per la street art, realizzando dei piccoli  graffiti in stile pop sui muri di Montreal, Vancouver e New York, ed è anche per questo che il suo nome è forse più popolare all’estero che in Italia. Dal 2015 si è avvicinato alla sperimentazione digitale, è maggiormente conosciuto però per la sua concezione artistica femminile. Sono donne infatti spesso e volentieri i soggetti dei suoi dipinti e di norma non donne qualunque, ma vere e proprie icone della nostra epoca, che tramite questi lavori si caricano di significati altri, portati fuori dal contesto della realtà. Belén Rodríguez, Scarlett Johansson, 

2-4-1Angelina Jolie… sono solo alcuni nomi delle star scelte da Matragrano per le sue opere, che si presentano come tavole religiose dove si manifesta con forza la materialità cromatica e dove si nota sempre l’aureola dorata che circonda la testa del soggetto. Insomma, si tratta di vere e proprie icone di stampo religioso, che comunque non sono esenti da ironia, espressa da certi elementi che caratterizzano il soggetto – prendiamo a esempio la Rodríguez, il cui dipinto vede in basso a sinistra quella famosa “farfallina”, che tanto fece discutere anni fa. Dal punto di vista stilistico le figure risultano in parte perfettamente realistiche e in parte stilizzate ed è qui che l’artista dimostra tutta la sua abilità coloristica nel dipingere con grandi pennellate, capacità che probabilmente gli deriva proprio dall’esperienza nella street art; inoltre queste tinte forti e ben distinte possono fare pensare a un qualcosa di virtuale e di digitale, appunto, interesse che Matragrano, come già detto, ha maturato nel corso degli anni.

1-4Nel corso del 2015 l’artista è stato investito anche da un altro interessantissimo progetto, quello della donazione di una sua opera ad Aron Anderson, un bambino, oggi undicenne, che vive sull’isola scozzese di Skerries senza nessun altro suo coetaneo. Saputo di questo, Matragrano ha voluto alleviare la sua solitudine, dipingendo per lui uno SpongeBob SquarePants, che potesse farlo sorridere e che potesse, in quanto spugna, assorbire la sua melanconia. Questa è una storia che ci racconta che l’arte non è solo un patrimonio bello da vedere, ma che a volte può rappresentare significati più profondi e che addirittura ha facoltà di sostituirsi all’emotività di un essere umano, diventando essa stessa una fedele compagna che ci faccia dimenticare il nostro stato di solitudine.