Scultura, disegno e scienza: un’arte “stellare”

studio-per-lotus-garden-project-5_raphael-urbinas-1504_2011-courtesy-z2o-sara-zanin-romaIl lavoro di Michele Guido, classe 1976, salentino D.O.C. e milanese d’adozione, nasce dall’esigenza di raccontare le relazioni, quelle corrispondenze che esistono tra la vita dell’uomo e la natura, tra l’effimero passaggio dell’esistenza e la sovrana, indiscussa potenza delle leggi dell’universo, proprio quelle corrispondenze che furono tanto care a Baudelaire, sottili, sottese e disvelate.

C’è infatti una poetica di matrice simbolista a guidare la visione del mondo dell’artista, ogni dettaglio rivela un’epifania dapprima misteriosa, senza la quale non è possibile rivelare quella successiva e così via: ecco che dal disegno del rosone della cattedrale di Troia scaturisce un quasi simbiotico dialogo con la rappresentazione della fillotassi di un girasole, che cattura un attimo di storia in un inevitabile ed inesauribile processo biologico, ecco che la scansione di unamichele-guido-1 conchiglia, la “stellaria solaris”, genera un’esatta struttura geometrica la quale a sua volta genera una foglia, legando indissolubilmente la luce riflessa dal mare al buio della terra e dimostrando, in modo del tutto inaspettato, l’esistenza di una correlazione tra esseri viventi che appaiono dissimili.

Le raffinate trame intarsiate disegnate da Michele Guido, che abilmente abbina la scultura al disegno, uniscono i metodi deduttivi ed induttivi della ricerca dell’artista, fondendo peculiarità e universalità in un’arte che è ben più profonda e complessa della somma dei singoli elementi.

La recente mostra personale Stellaria solaris garden project_2016, a cura di Lorenzo Madaro e realizzata in collaborazione con la Galleria Lia Rumma, tenutasi lo scorso agosto presso Palazzo Comi a Gagliano del Capo (Lecce), ha evidenziato nitidamente la notevole crescita dell’artista che, sempre più maturo, come un vate intesse la verità ultima della vita.