Renzo Bergamo e l’Astrarte: nostalgia del futuro

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Renzo Bergamo

Renzo Bergamo

Nella Milano degli anni Settanta, quella ormai mitica, in cui domina ancora lo Spazialismo e Lucio Fontana, in cui resistono gli echi del Futurismo, ricchi sono gli scambi interculturali, degni di nota i nomi di artisti e intellettuali che si concentrano soprattutto a Brera. È la Milano di Strehler, Montale, Quasimodo, Fontana, Scanavino, Dova, ma anche di Renzo Bergamo, enfant prodige e pittore fuori dagli schemi, che da Portogruaro si trasferisce nel capoluogo lombardo, su consiglio dello scrittore Comisso con cui ha un rapporto quasi filiale.

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In questo milieu meneghino, proprio in via San Carpoforo, il 4 ottobre 1970 nasce una nuova avanguardia: l’Astrarte, a cui Bergamo finirà per aderire. Il programma del movimento è creare una poetica che si confronti con le nuove scoperte scientifiche, sia quelle che riguardano l’atomo che il cosmo. Lo sguardo degli astrartisti è puntato in alto, indagano con “metodo scientifico” la simbologia dell’Universo e desiderano “liberare l’uomo dalla forza di gravità, cioè dall’abitudine atavica a pensare terraquamente e non in senso cosmico”.

Ma venuto meno l’ottimismo nei confronti della scienza tipico di quegli anni, l’Astrarte fa l’effetto di quella fantascienza che non si è realizzata e genera la nostalgia per un futuribile che non si è avverato. Tuttavia il valore estetico, più che programmatico del Manifesto, è ancora oggi molto evidente, come mostra per esempio un nucleo specifico di opere di Bergamo, che vale oggi la pena riscoprire (fino al 12 giugno allo Spazio Maimeri a Milano): dai lavori di Bergamo, soprattutto i disegni a matita nera, emerge la ricerca simbolica del mistero, il dialogo continuo con l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo, la volontà di abbandonare il nucleo terreno per immergersi nelle galassie e negli astri.

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> Renzo Bergamo, opere anni Settanta
a cura di Angelo Crespi
fino al 12 giugno,
Spazio Maimeri
Corso Colombo 15, Milano

in collaborazione con
Associazione Renzo Bergamo per l’Arte e per la Scienza

 


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