La poesia della natura. L’ode visiva alla terra di Barbara Dall’Angelo

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FOTOGRAFIA_FOTO 1Che forse abbia ragione Diane Arbus quando diceva: “Credo davvero che ci siano cose che nessuno riesce a vedere prima che vengano fotografate”. Aprire ad una dimensione maggiore che esula dalla realtà, pur partendo da essa, ma non la deforma, la svela. Impresa e merito dell’arte fotografica, specie in un mondo affollato e distratto, che fugge a velocità siderale e dimentica in fretta. Fermarsi a “vedere davvero” ripristina la provenienza, ricorda dove siamo. Celebrare la dignità del regno naturale combatte lo stress imposto dalla pratica estrema della Tecnica e dal materialismo, che rischia di trasformarci in ciechi macchinari, diseducati al nutrimento dell’anima.

Il lavoro di Barbara Dall’Angelo – fotografa romana i cui scatti sono pubblicati su prestigiose riviste di natura e fotografia – quindi, va ben oltre l’esercizio di stile, la lungimiranza della postproduzione – in un’epoca in cui l’abuso di Photoshop dovrebbe essere punito per legge -. Venticinque scatti per cantare la poesia della natura. “The Poetry of Earth” è il titolo della mostra la vede protagonista fino al 30FOTOGRAFIA_FOTO 3 giugno a Roma, presso il Polo Museale Santo Spirito in Sassia, con il patrocinio del National Geographic Italia. “Cristallizzare momenti unici e irripetibili di armonia e di equilibrio della natura. Un’ode visiva alla terra, la cui poesia non ha mai fine, come cita il verso di John Keats da cui è tratto il titolo della mostra”. Un’antologia di viaggi fotografici che documentano la bellezza ma anche l’estrema fragilità del nostro pianeta. Racconti di terre vicine e lontane, di campi in fiore sovrastati da cieli burrascosi, di colline che terminano nel cielo azzurro, di aurore boreali d’Islanda e di paesaggi tra cielo e mare o immersi nella nebbia del mattino.