Quarantenni vs sessantenni: sfida a colpi di lettera per chi lava i piatti

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Il progresso è l’ingiustizia che ogni generazione commette con il consenso dei propri predecessori”. E così il mondo scorre secondo Emil Cioran. Una generazione insegue l’altra. La sgrida, la stima, la sovverte e se ne innamora. L’una attribuisce responsabilità storiche e catastrofiche all’altra ma in realtà ognuna ha solamente interpretato e vissuto, a modo proprio e su due tempi diversi, un’esatta porzione di storia. Ecco, su questo incipit eterno, ora, incastonate un quarantenne ed un ultrasessantenne, Lucio Fava del Piano – classe ’73, giornalista, consulente della comunicazione -, ed Ettore Pietrabissa – classe ’49, manager di lungo corso – sommate la nobile e fascinosa forma del dialogo epistolare, così cara alla classicità e ne verrà fuori un match sentimentale e militante: L’ospite d’onore lava i piatti. Due generazioni allo specchio (Gangemi Editore, pp.224). “Uno strano epistolario, direi un ‘saggio epistolare’. Ciascuna lettera che ci scambiamo è dedicata ad un singolo argomento, in tutto una ventina, tra l’alto e il basso: dalla politica all’economia, dal mondo del lavoro ai giornali, la televisione fino al calcio”, parola di uno dei due autori, Lucio Fava del Piano.

Da Andreotti a Maradona, dai genitori ai nipoti, gli autori si raccontano e raccontano uno spaccato d’ Italia, senza risparmiarsi colpi e senza prendersi troppo sul serio. Un confronto poco diplomatico, sincero e appassionato, tra due generazioni vicine come un padre e un figlio eppure su alcune cose separate da una trincea di drammatiche differenze, raccontandosi successi e fallimenti, speranze e delusioni. Questa sera, alle ore 19.00, L’ospite d’onore lava i piatti sarà protagonista di una presentazione-spettacolo al Teatro Niccolini di Firenze.