L’erotismo, chiave dei rapporti e di…Virginia B

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Il progetto Autori in Compagnia punta sui drammaturghi italiani, chiamati a proporre testi di opere complete e non corti teatrali. Ideato da Massimo Vincenzi compone il cartellone di fine stagione del Teatro Belli di Roma. Abbiamo visto La Chiave di Virginia B. un omaggio che Isabel Russinova fa a quello splendido racconto erotico dello scrittore giapponese Junichiro Tanizaki.

Se nel film di Tinto Brass con Stefania Sandrelli il corpo era centrale, qui l’erotismo si fa più mentale, i desideri sono meno espliciti, inconfessabili, i diari si nascondono e il rapporto coniugale alterna gioco di sottomissione a massacro paradossale e feticista: assalto al collo del piede, bacetti dietro le orecchie e scatti di Polaroid sono la conseguenza del brandy, bevute rituali e forzate per giungere alla reciproca soddisfazione. La regia compìta, essenziale e a tratti noir è di Rodolfo Martinelli Carraresi. Oltre alla presenza della Russinova: altera, elegante ma cedevole bionda signora del dopoguerra, c’è uno splendido marito-professore antieroe e ambiguo, tratteggiato mirabilmente da Antonio Salines; la giovane figlia dei due è Annabella Calabrese, concreta e moderna, l’amico di famiglia, allampanata e seduttiva vittima del gioco erotico dei due è Fabrizio Bordignon.