Alfredo Casella, il “futurista” iniziatore delle avanguardie musicali italiane

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Compositore pioneristico, musicista cosmopolita, allievo di Fauré e amico di Ravel, Alfredo Casella (1883-1947) è stato il primo, convinto, iniziatore delle avanguardie musicali italiane. Nel 1923, con Gian Francesco Malipiero e Gabriele D’Annunzio, fondò la “Corporazione delle nuove musiche” e, nel 1930, a Venezia, il primo Festival di musica contemporanea. Ed è proprio con un festival che, finalmente, l’Italia ha omaggiato questo «sommo artefice del rinnovamento musicale italiano» nella città che gli diede i natali, Torino.

Dopo concerti, mostre, convegni, documentari, il Festival Casella L’arte italiana di un musicista internazionale si concluderà, domani, con l’esecuzione, diretta da Gianandrea Noseda, di una delle pagine più innovative del Novecento musicale: l’opera-fiaba La donna serpente.

In essa, Casella condensò tutto il suo futurismo (movimento che il compositore italiano definì tra «i tentativi maggiori dell’ultimo quarto di secolo per sprovincializzare la nostra arte»): marinettianamente promotore di un’idea antiromantica dell’opera, per Casella «la musica viene prima ed è l’azione, semmai, a commentarla e spiegarla: dettare l’azione in base alle leggi della musica stessa».

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Mattia Rossi
Nato a Casale Monferrato (Alessandria) nel 1986. Orgogliosamente piemontese e monferrino: ama la tavola, il vino e la nebbia della sua terra. Ha studiato Canto gregoriano a Milano e Lettere a Vercelli. Si occupa prevalentemente di musica (tutta: dal gregoriano alle avanguardie) e recensioni librarie. Ha al suo attivo diversi articoli sul canto gregoriano, sulla musica sacra, sulla musica nella "Commedia" di Dante e sulla musica trobadorica pubblicati in riviste internazionali. È anche autore dei volumi "Le cetre e i salici" (Fede&Cultura, 2015), "Rumorosi pentagrammi. Introduzione al futurismo musicale" (Solfanelli, 2018) e "Ezra Pound e la musica" (Eclettica, 2018). Giornalista e critico musicale, collabora con «Il Giornale», «Il Giornale OFF» e «Amadeus».