Gli “Invisibile segni” di Michele Tombolini

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Tra i capannoni dismessi dell’ex polo industriale nella zona  di Banchina Molini, a Marghera, c’è un artista che insegue un sogno, una missione: espandere i limiti della percezione oltre la tridimensionalità. Quello di Michele Tombolini è un obiettivo totalizzante che passa dalla pittura alle arti performative, dalle installazioni  alla scultura. Veneziano classe ’63, con esposizioni in Europa e Stati Uniti da oltre vent’anni (da ricordare la sua presenza alla 55° Biennale d’Arte di Venezia con “Personal Structures”), Tombolini è stato presente dal 23 al 25 gennaio come special guest a Londra per ArtRooms 2016, importante appuntamento d’Arte Contemporanea per gli artisti indipendenti. I curatori dell’evento (Cecilia Cellini Antonini e Francesco Fiorelli) hanno voluto fortemente Tombolini in esposizione con il suo ciclo “Invisible Marks”, progetto che unisce arte e tecnologia (grazie alla collaborazione di DNA Cultura e la onlus Ecpat Italia) e ha come temi la violenza sui bambini e la condizione che deriva da una violenza subita. E dopo “Butterfly” (dove troviamo una bambina con le ali blu e la bocca chiusa da una croce su device si libera e può esprimersi con le parole che arrivano sui tweet di chi decide di essere parte attiva dell’installazione), inaugurato a Berlino lo scorso 19 settembre, proprio a Londra Tombolini dovrebbe produrre il prossimo murales del ciclo. Si tratta di figure che colpiscono dritto allo stomaco, bambini, bambine, donne con bocche chiuse da croci, farfalle, pixels, una condizione di “non espressione da sé”, identità ferite, il dolore di un’innocenza violata. L’Arte diventa dunque veicolo di riflessione, motore di partecipazione.

Come già abbiamo più volte visto nella sua pittura, anche qui ritroviamo il concetto di opera di grande dimensione, come a voler contenere l’energia vitale e lo slancio interiore che generano un contatto con la realtà circostante. Da segnalare, inoltre, che nel giorno d’inaugurazione dell’evento, il 22 scorso, all’interno della sala dove verranno allestite le opere di Tombolini, sarà presente anche una proiezione mappata a parete (realizzata dal padovano Diego Loreggian per DNA Cultura), elaborazione grafica e visiva di alcune poesie scritte dall’attrice Erica Alberti e interpretate dalla stessa.