Che la forza sia con…i moderati

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Per resistere alle fasi critiche della politica, per superare momenti di smarrimento, per alimentare la propria passione civile al di là di questo o quello scandalo, per costruire un impegno politico al di là della ricerca del potere per il potere è importante alimentare un immaginario, un’identità culturale poggiata su valori. E, perché no, anche su eroi. Gli eroi della sinistra sono eroi del novecento, eroi dell’utopia, e nel secolo breve l’utopia è lo Stato.

I moderati hanno sempre trascurato tutto questo. Cinema, libri, opere teatrali, arti figurative sono state ignorate. Eppure basta andare al cinema – dopo tanti anni anche in questi giorni – e pensare a Star Wars, ai suoi eroi e alla lezione di fondo che trasmette a chi senta la passione politica. Luke Skywalker è il giovane contadino stellare che si batte per la libertà contro un regime del Male che opprime la natura umana. Gli Jedi e l’Alleanza sono i partigiani della libertà. 

La via intrapresa da due “predestinati”, Luke nella trilogia iniziale e la giovane Rey nella pellicola in questi giorni nelle sale cinematografiche, è condivisa per scelta dalla figura (Ian solo) che George Lucas ha voluto fosse interpretata dall’attore più significativo, Harrison Ford, e che nella moderna edizione de «Il Risveglio della Forza» è impersonificata da uno degli strormtrooper, Finn.

In particolare Ian Solo e Finn sono gli eroi del disincanto. Un mercante anche un po’ spregiudicato, e un miliziano. Ian e Finn si convertono a una causa: combattere l’Impero del Male che colpisce il nostro quotidiano, che è nemico della libertà. È Ian Solo che distrugge la Morte Nera ed è dal suo atto volontario che riprende vigore la Resistenza. E Finn? Non è il caso di anticipare del tutto il film.

Il grido di libertà di Star Wars nasce dall’affermazione del valore della vita sulla morte, dell’atto autenticamente volontario contro la costrizione di ogni individualità, ottenuta con la persecuzione e l’uso indiscriminato delle armi.

Chi è l’Impero oggi? Ce ne sono molti. Lo Stato islamico è sicuramente l’Impero che porta la morte, la violenza, la tortura, la schiavitù, è qualcosa che credevamo ormai relegato a un passato da studiare nei libri di Storia. Ma l’Impero è anche una burocrazia opprimente, uno Stato totalitario, un meccanismo anti-umano, un’ideologia che in nome di una falsa libertà o di un bene supremo, schiaccia il senso profondo dell’umanità. Certo, la libertà è faticosa: va conquistata e conquistata ogni giorno. Anche scegliendo di guidare il Millenium Falcon nell’iperspazio.