L’Italia fino a qualche anno fa era un Pese dove semplicemente “si faceva da mangiare”, si parlava di “cibo” e le star più osannate erano i calciatori; ora invece non si mangia più ma si “provano esperienze” culinarie, il cibo è diventato “food” e i ragazzini vorrebbero diventare cuochi famosi… Ma come abbiamo fatto a ridurci così?
Lo spiega molto bene Guia Soncini nel suo pamphlet “La repubblica dei cuochi” (il Mulino) che traccia i confini – sociali, di costume, mediatici e culturali – di un Paese ormai in mano a chef, masterchef e (presunti) esperti di enogastronomia. Facendo sorridere chi ama i vecchi piatti di una volta e facendo a fette il gastrofighettismo alla Cracco&Co.
Bentornato! E’ valso aspettare. Una cosa che apprezzo delle sue recensioni e’ la franchezza.
Perfettamente d’accordo a volte non si riesce a capire nemmeno quello che si mangia!
Di questo passo rovineremo anche l’ottima cucina che ci hanno lasciato le nostre nonne.
Ora il cibo e il vino non non sono più buoni o non buoni, ma immancabilmente “interessanti”.
se ne accorgono adesso? sono almeno due anni che i bambini guardano le sfide in tv tra bambini cuochi e i maschi over 40 hanno sostituito alla bionda o alla Porsche il cuoco o il ristorante.
HA PERFETTAMENTE RAGIONE. DA GIOVANE MIO PADRE CHE ERA CREMONESE AL POMERIGGIO DELLA DOMENICA MI PORTAVA A FARE LA “MERENDA” IN TRATTORIA E SI POTEVA GUSTARE LA TRIPPA, IL MERLUZZO FRITTO, I NERVETTI O L’ANGUILLA….ADESSO NON SI RIESCE A TROVARE NIENTE DI TUTTO QUESTO.
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