Caprioglio, un’ ambigua prostituta di guerra

3
La Caprioglio durante le prove di "La Grande Guerra di Mario"
La Caprioglio durante le prove di “La Grande Guerra di Mario”

La grande guerra di Mario” è uno spettacolo che sotto l’abito della commedia (il riferimento, molto libero, è il film di Mario Monicelli, con Gassman e Sordi) mette in scena una perfetta autobiografia dell’Italia nel momento topico del primo conflitto mondiale. Vale a dire il primo momento in cui l’identità italiana, fatta fino ad allora di tanti regionalismi, si rende visibile.
La co-protagonista, insieme a Edoardo Sylos Labini è Debora Capirioglio. Musa di Klaus Kinski e di Tinto Brass, l’attrice di Mestre è passata negli anni dal ruolo di sex symbol a quello di volto televisivo, via via intensificando la sua presenza teatrale. Eccola nel ruolo di prostituta-innamorata (il riferimento è la Silvana Mangano del film, ma in questo caso si va oltre, come leggerete). Sentiamo cosa ha da dirci in merito al suo ruolo ne “La grande guerra di Mario”, alla sua carriera e alla sua vita personale.

 

LEGGI L’ARTICOLO: CAPRIOGLIO E SYLOS LABINI, RIAPRIAMO LE CASE CHIUSE

 

Interpreta una donna forte…

La Gisa è una vedova di guerra col sogno di andare in America. Per racimolare del danaro in breve tempo si mette a fare la prostituta al servizio dell’esercito. E’ non è solo amante ma anche confidente, forse mamma, anche perché molti di loro erano molto giovani.

Alla fine la personalità dominante in mezzo a tutti quegli uomini è lei, la prostituta, la Gisa.

Certo. “pugni e caresse” come dice lei stessa. Lei incontra Mario e sembra un amore…

Ma?

Non è un amore disinteressato. Lei in fondo ha bisogno di qualcuno che l’accompagni, che le guardi le spalle e che la protegga durante questo viaggio, o meglio questa fuga in America…

Porta sul palco una prostituta un po’ invecchiata. Una sex symbol come lei non ha paura di imbruttirsi per esigenze sceniche?

Sarebbe stato scontato fare la prostituta con le movenze della bellona. Stiamo provando da molto tempo, è un personaggio articolato…

Nel film “La Grande Guerra” Silvana Mangano giocava molto sull’avvenenza fisica…

Ma nel film il mio personaggio è poco più di un cameo. La mia Gisa, invece, è presente in scena dall’inizio alla fine. Questo ha aiutato a far emergere altri aspetti di questo carattere. Non dimentichiamo che lei è una che vende informazioni. E’ una spia. E’ pronta a far ammazzare tutto l’esercito pur di scappare. Non è un personaggio buono, e per renderlo bisognava darle delle sfaccettature diverse da quelle della sex symbol. Tutti personaggi de La Grande Guerra sono un po’ doppi…

LEGGI L’INTERVISTA DI DEBORA: TINTO BRASS MI TELEFONò A CASA

 

Lei è diventata famosa con Klaus Kinski, poi è stata un sex symbol mondiale con Tinto Brass. Ha fatto la tv, perfino l’Isola dei famosi, e il teatro. Cosa le piace di più?

Il teatro. Non c’è niente di più coinvolgente, emozionante, terapeutico, anche, di trovarsi sul palcoscenico con il pubblico presente. Negli ultimi anni ho fatto più che altro teatro. Ma mi considero abbastanza poliedrica. L’Isola dei famosi per esempio per me è stata una sorta di vacanza…

Sylos Labini in veste di regista dello spettacolo in scena al Manzoni dal 22 ottobre al 9 novembre
Sylos Labini in veste di regista dello spettacolo in scena al Manzoni dal 22 ottobre al 9 novembre

Ma se è uno show durissimo, spietato, dove viene fuori il peggio.

Ma se si ricorda io sono stata molto calma ed equilibrata

Come ha fatto?

Sono così, credo di stare bene con me stessa. Anche le situazioni più estreme non mi spaventano…

Si riferisce anche alla naturalezza con cui si spogliava già giovanissima, nei film con Brass?

Quella era l’incoscienza dei vent’anni. Non avevo paura di niente. Tutto era inconsapevole. Ma tante cose del mio carattere sono rimaste così…

Si divertiva a spogliarsi?

Non so se divertirsi è la parola giusta, di sicuro era tutto piacevolmente inconsapevole.

Nelle interviste di allora sembrava felicemente incurante di molte cose. Era decisamente più in carne di ora, e ammetteva in modo molto tranquillo di mangiare moltissimo…

Dato che allora c’erano meno vincoli sindacali si stava moltissimo sul set. C’era l’appetito, quindi, e a me non importava niente delle diete. La mia assistente mi portava quantità notevoli di filetto di baccalà. Avevo vent’anni e magnavo. Come una camionista. Era un’atmosfera così. Anche Tinto è veneziano come me, quindi c’era questa atmosfera veneziano-gaudente molto piacevole…

Brass Gaudente, Kinski gelosissimo…

Si arrabbiava, strillava alla gente. Avrei dovuto essere io quella gelosa. Lui era l’attore famoso, era pieno di donne. Invece era lui quello che si arrabbiava. Una volta c’era uno in macchina che mi guardava, lui gli corse dietro urlando…Una cosa sua era sua.

Nel 2012 spuntò fuori la notizia che lei si era convertita al cattolicesimo…

Avevo letto dei brani di libri sacri in quel periodo, però non mi sono convertita.

Ah..

Perché sono sempre stata credente, credo in Dio, in Gesù. Vado a messa (certe domeniche la salto, anche), prego.

E’ vero che il cattolicesimo è sessuofobo?

Non credo proprio. La spiritualità è una cosa privata, personale, che permette di dare una ragione e una speranza alle cose. Qualcosa di più ampio e più importante, della sessualità. Comunque in genere non parlo molto di questo aspetto.

Ecco, allora torniamo alla sessualità. E’ vero che sposandosi il sesso migliora?

Sposandosi il sesso migliora. Mi sono sposata a quarant’anni, non a quindici, quindi è stata una scelta consapevole, sono contenta di averlo fatto…

Ha anche preso delle gran batoste sentimentali. Come si guarisce?

Sembra banale, ma il tempo e il non incattivirsi sono l’unica medicina. Inizialmente una parte di orgoglio ferito c’è, ma il tempo è la migliore medicina, in tutte le cose. A distanza ci si può perfino ridere sopra.

3 Commenti

  1. che c’è da dire? come prostituta è un gran bel fior di prostituta, magari fossero tutte così!!!

Comments are closed.