Italianforitaly, la riscossa della tradizione artigiana

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Conservare, recuperare, creare. Guardi le borse di Italian for Italy (www.italianforitaly.com) e intuisci che anche la moda può imboccare indirettamente un percorso ideologico. Il designer e imprenditore Paco Polenghi, milanese, un passato da antiquario, un paio di anni fa, seguendo le trame dei suoi spostamenti tra il capoluogo lombardo, Ibiza e il Nord Africa, ha pensato che conservare la tradizione artigiana fosse un’idea vincente e un manifesto programmatico.
ec1e52_0cec8c86e35b4547bc8a923ca3571d4e.jpg_srz_p_400_400_75_22_0.50_1.20_0Soprattutto in un momento storico difficile per la nostra economia. Se l’artigianato è penalizzato dalla globalizzazione e rischia di essere soffocato da grandi marchi che di italiano ormai hanno ben poco, perché non fare borse con personale qualificato, tanta manualità, materie prime eccelse e “una creatività talmente peculiari da aver negli anni conquistato una denominazione d’origine forte come nessun’ altra al mondo”? Perciò Italian for Italy crea borse fatte a mano da veri artigiani e le vende on line, coniugando così la tradizione all’anarchia del web. Belle le foto: si vedono le ragazze e il capo al lavoro in un perfetto laboratorio artigianale. E noi possiamo acquistare un prodotto unico sapendo anche com’è fatta la persona che l’ha assemblato.

E’ nata con passione e fantasia una collezione di borse dallo stile inconfondibile, sobrio e insieme ricercato. Si tratta di pezzi unici o quasi fatti con materiali recuperati in giro per il mondo, seguendo il percorso della vita.
Processed with VSCOcam with f2 presetLa collezione propone due modelli, La Revolutionarybag, una shopping classica, e la Toucherbag, una borsa a spalla che ricorda un po’ le bisacce militari ed è resa più formale da un vago richiamo alle cartelle da lavoro. Se la riconoscibilità del marchio è garantita dal design, la versatilità lo è dai materiali: si va dalla tela camouflage vintage dell’Esercito Francese alle camere d’aria riciclate dei desert trucks del Sahara, passando dal cuoio a concia vegetale. Belle, pratiche, simpatiche, italiane. Un po’ come le modelle che le indossano nelle foto del sito: per lo più amiche di Polenghi, ragazze e belle signore immortalate in un istante della loro vita reale. Perché la moda è anche questo: qualcosa di pratico da indossare. Niente di più, niente di meno.