Il quarto Oscar di Milena Canonero

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Milena Canonero

La costumista cinematografica Milena Canonero, considerata l’esponente più innovativa del design italiano nel mondo, è stato l’unico nome italiano ai premi Oscar 2015. Nella notte che ha visto il trionfo di Birdman, di Alejandro G. Inarritu (quattro statuette: miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura originale e miglior fotografia), La Canonero, ideatrice dei costumi di Gran Budapest Hotel di Wes Anderson (quattro riconoscimenti in tutto, anche miglior colonna sonora a Alexandre Desplat, miglior trucco e parrucco e migliore scenografia) è riuscita a dare quel lampo di genio che è stato un contributo essenziale nel successo del film. Milena Canonero non ha preso spunto soltanto dall’ambientazione degli anni Trenta, ma anche ispirazioni da fotografi come Man Ray e George Hurrell e da pittori come Kees Van Dongen, Tamara de Lempicka, George Grosz e Gustav Klimt. Una ricerca profonda che esalta il gusto iperrealista della Canonero (in perfetta sintonia con il film): una precisione nei dettagli e nella scelta dei colori sempre minuziosamente abbinati alla scenografia di Adam Stockhausen.
Erano stati diversi i segnali che lasciavano presagire la vittoria della quarta statuetta per la Canonero. Su tutti: la premiazione da parte dell’Istituto italiano di cultura alla vigilia degli Oscar, (assegnato lo scorso anno a Renzo Piano) e la vittoria questa settimana ai Costume Designer Guild Awards 2015, assegnato da molti degli stessi giurati del premio Oscar.

A renderla la favorita erano anche gli importanti premi già ricevuti nella categoria Best costume design ai British Academy Film and Television Arts Awards 2015 (gli Oscar inglesi) e agli International Press Academy Awards 2015. L’Oscar curriculum di Milena Canonero (studi di Arte e di Storia del costume, a Genova e a Londra) è ricchissimo: 6 nomination (La mia Africa, Dick Tracy, Tucker, Titus, L’intrigo della collana, The Grand Budapest Hotel) e 3 vittorie, per Barry Lyndon di Stanley Kubrick (il Settecento e le sue parrucche riletti in partnership con Ulla-Britt Soderlund), Momenti di gloria (lo sporty style anni Venti) e Marie Antoinette di Sofia Coppola.

Non a caso la sua genialità si è abbinata spesso ai registi più visionari: Coppola, Kubrick, Wes Anderson, Polanski (insieme hanno portato Amadeus a teatro e vestito, in modo borghesemente realistico, i quattro di Carnage). Milena Canonero ha esordito vestendo i Drughi, la gang di Arancia meccanica (camicie eduardiane e mood della Swinging London) e Jack Nicholson in Shining. Proprio per questo Milena Canonero ha fortemente contribuito al successo della cultura figurativa italiana nel mondo, rendendo così ancora più attesa e meritata (se sarà) questa quarta statuetta d’oro.

>Twitter @Carmen_etcCruz