“Vi saluto con un bacio in bocca e fate sempre all’amore” E’ ancora lui, Francesco Nuti, nonostante tutto. Dopo la depressione, l’alcolismo, quella brutta caduta, e gli anni di riabilitazione. Sale sul palco del Metastasio di Prato e dimostra dalla sedia a rotelle, con una lettera al pubblico plaudente letta dal fratello Giovanni, che il vecchio spiritaccio è ancora tutto lì. E’ il 29 dicembre 2014, ed è appena andata in scena la prima del suo spettacolo Andata, caduta e ritorno (tratto dall’autobiografia scritta sempre col fratello).
Sul Palco un divano di pelle nera, bottiglie di birra e superalcolici. Nuti ha scelto di raccontarsi difetti compresi. Ed è un racconto tragico e ironico, retto dalla bravura di Nicola Pecci nel ruolo dello stesso Nuti, inframezzato da canzoni eseguite dal vivo, classici come Sarà per te, Giulia, Olga tu mi fai morir. C’è tutto Francesco Nuti qui. La voglia di divertirsi sempre, la passione folle per le donne (Clarissa Burt gli fu soffiata dall’amico Massimo Troisi), quella disperante per la dea bottiglia, la grinta del giovanissimo “Cecco da Narnali” sui campetti da pallone che non lo ha abbandonato nemmeno nei momenti più bui.
Alla fine dello spettacolo ecco arrivare sul palco la famiglia Nuti al completo: Francesco, il fratello Giovanni e Ginevra, la figlia. Minuti di applausi e standing ovation. Con la mano Nuti saluta quanti sono lì per lui. Poi per un paio di volte, sorretto, si alza in piedi. Ha il volto disteso, sereno. E’ di nuovo, come racconta Azelio Biagioni su Il Tirreno, “su quelle tavole del palcoscenico del Met che tanti anni fa lo hanno visto muovere i primi passi della sua carriera”. Nuti c’è e non si arrende. Bentornato.
(Foto CLAUDIO GIOVANNINI/CGE)