Roma: addio alle sfilate? I giovani talenti #stannoconAltaRoma

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Chi la moda la vive solo sfogliando le pagine patinate dei magazine più famosi forse sarà portato a credere che chiudere una manifestazione come Altaroma, attiva da 25 edizioni, possa trovare una giustificazione nella grave crisi economica che il Paese sta attraversando. Chi la moda non la conosce a fondo in verità, potrebbe perfino coglierne solo il lato effimero in un momento in cui l’Italia ha invece bisogno di concretezza. Una concretezza però che ad un esame più approfondito la si potrebbe, con un po’ di immaginazione, quasi veder salire e scendere dalle passerelle della Capitale. Dire moda infatti non significa solo parlare di abiti magnifici, borse di lusso, scarpe con il tacco alto.

La moda è cultura, arte e soprattutto lavoro. Il lavoro di centinaia di persone, che quotidianamente si sforzano per organizzare una rassegna che dura pochi giorni ma che costa l’impegno di quasi sei mesi per far funzionare una kermesse che coinvolge tutti, non solo i designer, ma anche autisti, parrucchieri, truccatori, stilisti, sarte, agenzie, allestitori, elettricisti, accademie. E si potrebbe continuare citando tutte quelle attività professionali non direttamente legate alla manifestazione ma comunque coinvolte, come gli alberghi che ospitano la stampa internazionale, i tassisti, i ristoranti, i bar.

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Non si tratta solo di riporre in un cassetto lustrini e paillettes in attesa di tempi migliori, ma di un vero e proprio danno economico e di immagine per la manifestazione sì, ma anche per la città di Roma. La moda romana è stata cassata negli scorsi giorni perché, a detta del Sindaco Ignazio Marino- che per la terza volta non si è presentato all’assemblea dei soci di cui il Comune di Roma fa parte insieme a Regione, Provincia e Camera di Commercio, costringendo gli amministratori della società a sospendere le attività e a congelare la preparazione della prossima edizione prevista per fine gennaio- “non è un settore strategico in cui investire risorse”. Una strategia anomala, che non prende in considerazione i danni di una scelta di questo tipo. La bufera che nelle ultime ore si è abbattuta sulla Capitale, finirà per ripercuotersi anche sulle altre celebri fashion week, che da diverse stagioni ormai si alimentano delle forze nuove selezionate, cresciute e avviate da AltaRoma. Un lavoro, quello che coinvolge edizione dopo edizione le nuove leve del settore, da non trascurare. In un momento storico in cui infatti la prima accusa mossa al Paese è quella di non aver alcun riguardo per i giovani, che non trovano uno sbocco dopo anni di studi e di speranze, la manifestazione romana ce la mette tutta per assicurare un futuro ai designer emergenti.

Qui non si parla di due o tre fortunati e talentuosi, ma di un nutrito gruppo di nuove promesse che, grazie a manifestazioni ed iniziative studiate per promuovere le loro capacità, hanno trovato uno spazio reale, che gli ha permesso di affacciarsi al sistema moda schermati da una vetrina ormai riconosciuta a livello globale. Non sorprende quindi che adesso che la manifestazione è a rischio, siano proprio quei giovani, o ex giovani oggi affermati, a muoversi per aiutare AltaRoma al grido di #iostoconAltaRoma, un hashtag dall’impatto virale, ideato per abbracciare con calore la rassegna che sta animando i social nella speranza di smuovere qualcosa. Nelle scorse ore sono stati in molti i nuovi designer a inviarci messaggi di sostegno nei confronti di quella manifestazione-chioccia che li ha seguiti nei loro primi passi. “Altaroma ha supportato sin dall’inizio il mio brand che è cresciuto e in breve tempo ha ottenuto visibilità nazionale e internazionale grazie al suo supporto, mi ha sostenuta passo dopo passo in un percorso duro, difficile, che rappresenta una sfida per chiunque si confronti con questo mondo”, ci racconta Giuliana Mancinelli Bonafaccia, jewel designer tra le più apprezzate del momento, seguita da Elisa Vigilante, mente di Project149 : “Altaroma è un’importante opportunità per i giovani talenti del Made Italy. Grazie al concorso ‘Who is on next?’ hanno scoperto brand che oggi vengono venduti in tutto il mondo. Io sono grata ad Altaroma perché ha permesso di realizzare uno dei miei sogni lavorativi più importanti, e credendo in me ha reso possibile anche altri progetti.”. “Altaroma e Who is on Next? per noi sono stati il punto d’inizio, la possibilità di far conoscere il nostro mondo ad un pubblico di addetti ai lavori importantissimo. Ci dispiace che possa succedere l’irreparabile per una manifestazione che negli anni è cresciuta insieme ai giovani a cui ha dato amorevolmente supporto”, confermano Massimo Noli e Nicola Frau, che insieme hanno ideato Quattromani, brand dal successo ormai internazionale. Qui si è fatto notare Angelos Bratis prima di essere accolto a Milano alla corte di Re Giorgio, che solo un anno prima ha regalato visibilità al duo di Au Jour le Jour. Ancora qui sono passati la nuova signora delle borse da favola, Benedetta Bruzziches, che del sostegno all’artigianato dimenticato e ai giovani ha fatto la sua missione, Albino poi volato a Parigi e il guru delle calzature Nicholas Kirkwood che con le sue scarpe da favola ha sedotto persino Sarah Jessica Parker.

E Stella Jean? Nella Capitale è nato e si è evoluto il suo talento etno-chic, e oggi più che mai é pronta a ripartire da Roma, per aiutarla a ricominciare dal bello e dal ben fatto.“<<Roma deve ripartire. La capitale non è la mafia, non va lasciata a chi ruba e dire che sono tutti colpevoli fa il gioco dei criminali>>, ha dichiarato Renzi in un’intervista rilasciata a Il Messaggero. Eccoci! Siamo pronti. Roma è pronta,e lo è da 2,764 anni. Altaroma è l’Alt(R)a Roma che funziona, ed è la nostra chance di ricordarlo al mondo. Oggi, come mai prima, l’impegno va raddoppiato e Roma non si lascia.” Ha detto la stilista, oggi apprezzatissima in tutto il mondo.

Con Altaroma sta  Sylvio Giardina, che riconosce il valore della manifestazione che lo ha visto protagonista in tante delle sue edizioni. “Altaroma ha sempre sostenuto il mio lavoro e io devo molto a questa Istituzione che guarda alle nuove generazioni e conferma la volontà di rappresentare il crocevia internazionale dove si incontrano le creatività più diverse di giovani designer mantenendo vivo il valore dell’artigianato e dell’alta sartoria italiana.”, ha commentato il designer. A favore della manifestazione si schiera anche la regina brasiliana delle preziose borse multicolor, Paula Cademartori: “La moda e soprattutto gli accessori sono sempre stati la mia grande passione sin da quando ero bambina. Per questo motivo ho deciso di venire in Italia, a mio parere unico paese al mondo con un’alta capacità manifatturiera, per cercare di coronare il mio sogno, ovvero di diventare un Accessories designer. Sicuramente questa esperienza con Altaroma e’ stata un’occasione unica per mostrare le mie creazioni e per il mio debutto nel panorama moda italiano ed internazionale. E’ stato un ottimo trampolino di lancio. I progetti come questo sono un’importante vetrina per i giovani designer, perché come nel mio caso, hanno permesso di confrontarmi con importanti figure del panorama moda e ricevere un loro feedback.”

Ma c’è chi nella riuscita dell’imminente  manifestazione, e nelle possibilità della Capitale crede ancora e con fermezza. E’ il caso di Lupo Lanzara, Direttore Generale dell’ Accademia di Costume e di Moda. “Io credo in Roma, sì, nonostante tutto continuo a crederci perché Roma è Roma ed è fatta anche di persone che vivono il loro lavoro con passione, sacrificio, determinazione, etica professionale e serietà.. persone dotate di visione. Ho scritto stanotte ai 10 giovani designer, studenti dell’Accademia, selezionati da una giura di importanti professionisti del Sistema Moda, che da mesi stanno lavorando alle loro collezioni e che noi presenteremo a Febbraio nella prossima Edizione di Alta Roma. Sì, li presenteremo. Li presenteremo perché confido nelle Istituzioni e so che non si andrà a vanificare un lavoro di anni, degli investimenti importanti fatti da tutti gli operatori che credono in questa città e che continueranno a lavorare con spirito di sacrificio e visione affinché torni la fiducia e si parli di Roma per quello che ha rappresentato nel passato e che può essere nel futuro”.

I giovani (e i loro sostenitori) stanno con Altaroma, quindi. E le istituzioni?

di Donatella Perrone