La più antica sinagoga d’Europa? Asfaltata

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sinagoga-557x262-spirlì«Ah, mon frere, ton nom est juif! C’est sur!» Così sentenziò Luisa Futoransky, poetessa e donna di grande sapere, che ebbi la fortuna di conoscere a Parigi nei sette anni in cui lavorai nella capitale francese.

Quella sera tornai a casa con un senso di liberazione che mi aveva sbloccato le spalle e sciolto un macigno che portavo addosso inconsapevolmente. Telefonai subito a mio padre, in Calabria: «Spirlì, ho scoperto che abbiamo origini ebree!» «Può essere, Nino. Da queste parti gli ebrei arrivarono forse anche prima dei romani. Ci sono resti di sinagoghe ovunque. Soprattutto, verso Reggio e l’Aspromonte».

Lo sapeva.

Al ritorno dalla Francia, volli informarmi. Era vero. La Calabria e gli ebrei sono da sempre legati a doppio filo. Ecco, dunque, perché a Parigi, al Marais, acquistavo oggetti rituali e bagues de mariage in argento! E con la kyppah mi sentivo a mio agio…

Da quel giorno, nonostante il distacco laico a cui sono arrivato nei confronti di tutte le religioni, fatto salvo una forte amicizia col Cristo, una gran simpatia per la sua dottrina e un rispettoso attaccamento alla tradizione cattolica occidentale, ho, comunque, sempre pensato alle mie radici ebraiche. Indossandole fiero!

Giorni fa, un amico mi segnala un’ennesima ferita inferta dalla vergognosa ignoranza e dall’arroganza del potere alla Storia della mia Terra. E alla Storia del popolo ebreo.

Sul territorio di Bova Marina, l’antica Delia, importantissimo centro dell’area grecanica reggina, in località San Pasquale, durante i lavori per il nuovo tracciato della maledetta Statale 106, vennero ritrovati i resti di un insediamento ebraico risalenti al IV secolo d.C, distrutto da un incendio intorno al 590. Importanti reperti sono custoditi in un piccolo museo costruito poco lontano dal sito. Monete d’argento, un’ansa recante il simbolo della menorah, stoppini per lampade e un mosaico che raffigura simboli sacri come lo shoffar, il cedro e il nodo di Salomone. Il mosaico è, a detta degli esperti, parte del decoro di un’aula di preghiera, e, dunque, la scoperta è unica nel suo genere e riguarda una delle più antiche sinagoghe d’Europa, se non la più antica.

Tanto importante, che divenne subito luogo di visita per migliaia di ebrei. E non solo per loro.

Ah, finalmente una buona notizia, si penserà!

Col piffero!

Da quel 1983, anno della scoperta, a oggi, l’ANAS, il Governo di Roma, la Regione Calabria hanno pensato bene di pulircisi l’uscita delle budella, con la scomodissima sinagoga ebrea.

Infatti, proprio DENTRO al sito, senza nessuna pietà, sono stati colati i piloni dei viadotti della sopraelevata 106. I luoghi sacri, già offesi dal fuoco e dall’incuria, oggi vengono vilipesi e annientati nel loro pur immenso valore storico, religioso, sociologico, culturale, artistico dalla crassa ignoranza di biechi burocrati e funzionarietti in cerca di avanzamento. Con la firma preziosa di qualche ingegnere compiacente. Eppure, sarebbe bastato immaginare e progettare una variante al tragitto già individuato. Proprio nel rispetto di una così importante scoperta per l’intera comunità umana. Ma, tant’è! Per la stupidità umana non c’è cura. Né la si vuole cercare.

Oltre non vado. Peccherei! Indosso una bella kyppah in raso bianco, acquistata pochi mesi fa nel cuore di Berlino. Per sentirmi appartenente. Non avendo possibilità di volare a quel Muro del Pianto al quale, oggi, avrei molto da confidare…

Shalom!

1 commento

  1. peccato ,sono passato almeno 10 volte per bova marina per villeggiare a Brancaleone e non ho mai sentito parlare della sinagoga, in zona, ci avrei fatto ,comunque, una capatina

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