Ed è ancora Kaulon! Il pensiero fisso a quel Tempio dorico che, prima o poi, ne sono certo, andrà a “finire a mare”, come si dice da queste parti. Due mareggiate violentissime, l’inverno scorso, lo hanno fatto scivolare, in buona parte, sulla spiaggia, dopo aver provocato il crollo delle mura e degli altari.
Poi, le onde lo avevano quasi rapito. E’ stato il grido d’allarme degli amici di Monasterace a salvarlo. Sono stati loro i primi ad intervenire. Subito dopo, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria e la Provincia di Reggio Calabria. Con quello di cui disponevano. Coi 60mila euro stanziati dalla Provincia dopo la prima mareggiata, si sono posizionati dei grossi massi di pietra davanti ad una piccola parte dei 250 metri circa del fronte dell’area archeologica. Ma i risultati non sono stati pazzeschi: alla seconda furia marina ci si è resi conto che i 50 metri circa della massicciata non ce la facevano a difendere tutto il sito. Allora, il 2 febbraio, il Mibact ha deciso di stanziare altri 300mila euro per Kaulon e, successivamente, altri 700mila (a fine luglio 2014) per la messa in sicurezza della collinetta.
I lavori stanno andando avanti, ma i tempi non saranno brevi. Simonetta Bonomi, in una intervista televisiva a SUD, qualche settimana fa, mi ha confermato che, comunque, servirebbero altri finanziamenti. Da parte di chi? Beh, mi chiedo dove sia la testa della Regione Calabria, in questo momento. Più che a tagliar nastri, da quelle parti, non sembra che si stia provvedendo a molto. Soprattutto, fa riflettere una dichiarazione riportata dalla stampa nelle ultime ore. Sembra, infatti, che la Regione Calabria, nella figura di un suo rappresentante istituzionale, abbia dichiarato che “la salvaguardia e la tutela di Kaulon non rientra nelle sue competenze”…
Ah, no? Ma guarda tu! E a quale assessorato alla Cultura, per esempio, ci dovremmo rivolgere per “attenzionarlo” sulle tragiche condizioni del sito jonico? Se proprio la Regione Calabria fa chiudere le operazione di scavo e recupero, chi mai dovrebbe rimetterle in piedi?
Francesco Cuteri, l’archeologo che dirige gli scavi dalla fine degli anni novanta e che ha scoperto a Kaulon il mosaico più grande di epoca ellenistica sul territorio della Magna Grecia, 30 metri quadrati di corteo marino con delfini e creature del mare da lasciare senza fiato, è amareggiato. “Se non si trovano soldi per salvaguardare l’area, bisogna ricoprire tutto prima dell’arrivo dell’inverno”. Praticamente, il lavoro di decine di persone e mesi interi di impegno giornaliero. Grazie ai quali, peraltro, era già stato riportato alla luce un altro mosaico di 25 metri quadrati, “Il drago”, incorniciato in un rosone con motivi floreali. Un altro capolavoro ellenistico per il quale, tremate!, i visitatori non pagano il biglietto!!! Unico caso al mondo di stupida generosità istituzionale.
Viene spontaneo chiedersi perché la Regione non organizzi una campagna di informazione e pubblicità, che serva, ad esempio, a raccogliere i fondi necessari per la tutela e la salvaguardia, ma, soprattutto, a garantire agli archeologi di continuare il loro nobile lavoro di ricerca e scavo.
Sarebbe troppo ardito chiederlo anche a lorsignori delle poltrone?