Perez: il cuore ha più stanze di un bordello

0

di Olga Mascolo

Armando Perez è un artista cubano naturalizzato italiano. Autore di “Tutte le volte che vuoi” (Rizzoli), romanzo erotico che riassume 12 anni di sex & the city milanese, al maschile. Sesso, passioni, innamoramenti nelle birrerie di Milano. Risse che non si concludono al coltello, ma con una notte di piacere. La trama del libro si svolge attorno a un triangolo, retto da due amiche. Una donna facile, bella, passionale, procace. Un’altra donna difficile, meno bella ma non meno affascinante, innamorata di un altro, vita difficile, problemi economici. Lui se la fa con la prima e si innamora della seconda. Ma il tutto diventa intercambiabile. I due personaggi femminili riassumono tutte le sue relazioni. E Armando Perez (40 anni) è stato con 150 donne. Di queste donne, il 20% era una one night stand: una botta e via. Insomma 120 donne amate, riviste, rincontrate: non un numero eccessivo in termini assoluti (non è Rocco Siffredi), ma un numero sufficiente in termini psicologici. Per capirle, le donne. Una auctoritas in campo di “fimmine”.

Ma può un uomo che è stato con così tante donne essere mai stato veramente innamorato? “ Certo. L’amore l’ho provato. Breve, poche occasioni. Vedi la perfezione nell’altro”. E la fedeltà? E’ uno degli elementi dell’amore? “No. Sono stato con altre donne, anche se amavo. Magari proponevo alla mia amata un triangolo con l’altra donna”. Difficile da accettare per una donna innamorata. Ma non per le donne di Armando. E magari anche per tante altre donne, divertendosi. Solo che il maschio italiano questo non lo immagina, è abituato a piantare le corna come nelle commediole degli anni ’70. Fra tutte le donne italiane, Armando Perez ha trovato una diversa mentalità solo sull’idea di famiglia, obiettivo finale dell’amore di coppia. “Avere un figlio, convivere: gli italiani ci mettono una vita”. Ma tutto questo sesso non sfocia nell’animalità, nella pornografia? “Il presupposto della pornografia che è quello di trattare come oggetto qualcuno, può essere un esperimento utile. Tu sei il mio oggetto, io sono il tuo oggetto. Se c’è emozione è diverso.” E le donne sono oggetto o emozione? “Possono essere entrambe. Mi sono permesso di oggettivare, a volte, nel reciproco accordo.” E l’accordo, alla fine, non è presupposto di un amore sano, libero, felice? Forse. Ma non pensiamoci sotto l’ombrellone.

 

Andrea Perez,Tutte le volte che vuoi
Rizzoli
pp.250  pp, 14,90 Euro